Sono passati 67 anni dalla dolorosissima battaglia di Nikolajewka, tanto tempo. Così tanto che sono morti anche quelli che cercavano i sopravvissuti. Se fino a qualche tempo fa c’erano madri e mogli e figli a cercare i dispersi, adesso ci sono i nipoti. Ma la ricerca non si interrompe. E’ incredibile come la pagina del Don sia destinata a non chiudersi mai. Me ne sono occupato per la prima volta nel 1992 scoprendo negli archivi di Mosca i primi nomi. Ho partecipato alle prime riesumazioni in quella valle maledetta, ma da allora ho continuato a ricevere lettere e appelli. Non si può smettere di cercare, la memoria è troppo importante.
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L’ultimo libro sull’Armir: è il quinto
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Lettere, fotografie e memorie di decine di dispersi, prigionieri o sopravvissuti alla ritirata di Russia. Soldati italiani di tutte le armi, raccontano attraverso gli ultimi ricordi, i giorni tragici del dicembre 1942 e gennaio 1943. L’ARMIR, spazzato via dalle armate sovietiche, si ritira in gran parte disordinatamente attraverso la steppa congelata. A meno quaranta gradi uomini e muli camminano tra una isba e un villaggio, attraverso mitragliamenti aerei, attacchi di carri armati e la morte per sfinimento. Migliaia rimarranno lungo quei sentieri e altre migliaia nei campi di concentramento russi, dove la fame e le malattie uccideranno i più deboli. Tra eroismi, atti di umanità, ma anche gesti di crudeltà inauditi, una generazione scomparirà senza lasciare traccia. In questo libro venticinque testimonianze di coloro che sono partiti per l’inferno del Don.
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C'è qualcosa di molto peggiore della morte. Ed è il dubbio.
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tel. +390647355138, +390647355135, +390647355137 I memoriali russi
115533 Moscow
Nagatinskaya st.29, bl. 4
email: stiks@mail.awm.ruArchivio Unirr
L'elenco dei dispersi in Russia negli archivi dell'UnirrReportage
La marcia del Davaj
"Io resto qui. Addio. Stanotte mi coprirò di neve. E voi che ritornate a casa pensate qualche volta a questo cielo di Cerkovo. Io resto qui con altri amici in questa terra. E voi che ritornate a casa sappiate che anche qui, dove riposo, in questo campo vicino al bosco di betulle, verrà primavera".(Giuliano Penco, 1943)
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CERCO UN RIFERIMENTO DI PIERO MIGNARRI – GROSSETO DISPERSO IN RUSSIA
Se è il Piero Mignarri nato a Pontremoli l’8 marzo 1920 è morto il 10 gennaio 1943 nel campo 56 di Ucistoie (e lì sepolto).
Salve,
cerco notizie del Granatiere di Sardegna Sergente Lorenzo Dazzi classe 1912 di Forte dei Marmi, disperso in Russia dal 17 Dicembre 1942.
Sarò grato a tutti per qualsiasi informazione.
Allora Nicola.
Vieni a visitare il sito http://www.unirr.it e dalla pagina iniziale clicca su Riquadro con scritta Guida alla ricerca di militari ,sulla destra e saprai come avere Copia del Foglio Matricolare,Copia del Verbale di Irreperibilità ed altro.Maurizio
cerco notizie di un mio zio Zagatti Eder disperso in Russia e nativo di Copparo ( FE) Grazie
Figura un Zagatti ELER nato a Copparo(FE)il 20/06/1920 e ultima data il 13/12/1942 .Bisognerebbe sapere il reparto di appartenenza.Fammi sapere,Maurizio.
CERCO NOTIZIE DI MIO FRATELLO ZINI COSTANTINO ARRUOLATO NEL 52 REGGIMENTO ARTIGLIERIA DIVISIONE TORINO DI CUI NON ABBIAMO PIU’ AVUTO NOTIZIE DAL 1942. ERA NATIVO DI FIRENZUOLA (FI). GRAZIE
Allora.Risulta ZINI Costantino nato il 31/07/1917 a Firenzuola(FI) ultima data 01/01/1943.La Divisione Torino a tale data era completamente circondata a CERTKOVO città lungo la ferrovia Rossosch-Millerovo.Altro non so.Maurizio
Buonasera,
Dagli archivi di Cargnacco, risulta che mio zio (Cavestro Armido appartenente all’80 RGT Fanteria Divisione Pasubio , 12 compagnia ) Fu fatto prigioniero e mori’ il 20 marzo 1943 presso il campo 188 di Tambov.
Desidererei conoscere I luoghi dove ha combattuto la sua compagnia o qualsiasi informazione supplementare: Esiste qualche libro a riguardo? E’ vero Che si puo’ richiedere la medaglia?
Buonasera, sto cercando notizie su mio nonno Bernardi Renato, nato a Carrara il 16 gennaio 1916, caporale nel battaglione Borgo San Dalmazzo e dichiarato disperso il 31 gennaio 1943.
Grazie
Buongiorno, quasi sicuramente suo nonno era compagno d’armi di mio padre Aldo FERRERO anch’esso al Borgo, non so’ dirle molto perchè mio padre è mancato da tantissimi anni e di quel periodo non ne parlava perchè il dolore era ancora molto forte (ha visto morire quasi tutti i suoi compagni) poi la prigionia in Lager tedesco e le lascio immaginare. Comunque le segnalo il sito http://www.cuneense.it ove alla sezione “immagini” potrà trovare alcune delle foto che ho inviato del Borgo e magari tra quei visi …
saluti cordiali
Cerco notizie di un mio zio disperso in Russia; autiere Chiarabelli Ugo nato a Copparo(FE) il 10-51920IX Compagnia IV Centro automobilistico Div, Tridentina (BZ)
Allora.CHIARABELLI Ugo risulta morto (probabilmente in Prigionia il 18/03/1943 in un Lager Russo ).Dovresti chiedere Copia del Foglio matricolare al Centro Documentale competenete e poi fare una Richiesta ai Memoriali Russi vedi in questa stessa pagina in alto a Sinstra.Maurizio
Ho visto per su un programma della Rai che stanno venendop alla luce molte fosse comuni anche mappate sui dispersi in Russia durante la seconda guerra mondiale. Il tono dell’articolo era che bisogna fare presto per ritrovare i dispersi perchè i pochi superstiti che furono testimoni dell’epoca stanno scomparendo.
Mia madre ha perso suo fratello in Russia (mio zio). Si chiamava Natalino Basso, nato a Premariacco (UD) il 31/07/1922.
Tutto quello che sappiamo è che forse era della Divisione Julia e secondo i dati del Ministero della Difesa egli è deceduto 09/04/1943 a Pinjug (o Pinyug).
Ci piacerebbe se è possibile almeno recuperare le piastrine di riconoscimento per consegnarle alle sorelle ancora esistenti che per tanti anni lo hanno pianto.
Grazie di cuore.
Allora.Per il Piastrino NON credo si trovi a meno che non lo abbia perso quando lo hanno catturato .Comunque dovresti chiedere la Copia del Foglio Matricolare ed anche la Croce al Merito di Guerra per le Sorelle al Centro Documentale competente.Maurizio
oggi ho ricevuto la risposta da onorcaduti, ci hanno messo 2 settimane (mi aspettavo molta piu’ attesa) e….ho pianto, pianto molto perchè non hanno saputo dirmi di piu’ di quello che c’era scritto sul foglio matricolare ossia nulla. sono scoraggiata, non posso credere che un uomo possa scomparire così, senza lasciare alcuna traccia ma purtroppo è la sorte toccata a molti. che schifo…avevo promesso a mia nonna che avrei cercato di trovare qualcosa su suo fratello e invece ho solo un pugno di mosche in mano, è come se fosse morto una seconda volta. lo so che questi uomini e ragazzi che sono dispersi in russia vivono nel cuore di coloro che non li hanno dimenticati, ma sarebbe stato bello poter dare a mia nonna qualcosa di piu’ concreto di un semplice è sparito il 1° dicembre del 42! in fondo speravo che essendo scomparso prima della ritirata potessero esserci piu’ notizie al riguardo. scusate lo sfogo ma sono davvero molto delusa dalle ricerche finite nel nulla che ho effettuato!
Ciao Erry, se lo hai promesso a tua nonna, non ti devi scoraggiare. Questo tuo parente non è morto una seconda volta. Ma è rinato una seconda volta, attraverso il tuo impegno volto alla sua ricerca.. Sono passato anch’io attraverso queste delusioni. Anch’io avevo promesso a mia nonna Maria che avrei cercato mio zio Antonio. Non ho trovato niente di più di quello che hai trovato tu. Ma non mi sono arreso. Semplicemente mi sono accontentato di sapere di più sulla sua unità; ho parlato con i reduci del suo battaglione, so cosa hanno fatto. In una parola ho ricostruito con pazienza la storia della sua unità, che poi è stata la storia di mio Zio negli ultimi mesi della sua giovane esistenza. Queste ricerche mi hanno condotto nella zona del Don ed ho scoperto un mondo, per me, nuovo. C’è sempre una porticina, magari piccola, che può aprirsi e farci conoscere qualcosa. Il sentiero per arrivare a quella porta è in salita, ma, con calma, lo si può percorrere.
grazie per le belle parole, sto cercando ancora, non mi arrendo. anche perchè non lo faccio piu’ solo per mia nonna…lo faccio anche per me! ho rintracciato un reduce che era suo amico ma purtroppo non ha saputo dirmi nulla del periodo della guerra perchè lui era nella tridentina mentre mio zio nella torino e non si sono mai visti in russia. questo signore lucidissimo e molto disponibile è il nonno di una mia amica e sono andata con lei a trovarlo….erano tanti anni probabilmente che non raccontava piu’ le vicende della campagna in russia e si è messo a parlare, scavando nei suoi ricordi e io, dopo mezzora dicevo alla mia amica “andiamo, non fa nulla, non è necessario che rivanghi tutto questo per me”! mi sentivo male a sentir raccontare quelle cose, ho letto tanto sull’argomento ma finchè lo leggi anche se sai che è vero è una cosa, sentirselo raccontare da una una persona in carne e ossa, guardandola negli occhi è un emozione assurda.eravamo in giardino e a colloquio finito mi ha congedato dicendomi : “sai, non so se sia un problema di circolazione ma sono 69 anni che ho freddo ai piedi…un freddo che non passa mai e forse è meglio che adesso io risalga in casa; vado a mettermi un altro paio di calze” è stata una giornata che non dimenticherò mai che mi ha lasciato dentro tante emozioni contrastanti,la felicità di sapere che mio zio era un burlone, uno simpatico che rideva sempre e che quando erano ragazzi era sempre uno spasso stare con lui, scherzava sempre ed era un buon amico, un profondo dolore per quello che questi uomini hanno vissuto ed una pena infinita per un uomo che a detta di sua nipote, non ha mai piu’ sognato ma solo avuto incubi per tutta la vita.
p.s. anche mio zio si chiamava Antonio 🙂
A Graziano ed Erry: anche mia nonna si chiamava Maria e suo figlio (mio zio) mai ritrovato ma tenuto sempre nel cuore, si chiamava Antonio, ed era nella divisione Torino.
Che strane e belle coincidenze la vita.
Grazie dell’emozione
Maria
Mi rivolgo a tutti: ho aperto per caso questo sito e ho letto le Vostre richieste. Probabilmente lo sapete già ma le Vostre domande potrebbero trovare una risposta alla banca dati dell’UNIRR (Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia) che si trova a Cargnacco (UD) presso il Tempio/Sacrario Nazionale dei Caduti in Russia tel. 0432-561649. Probabilmente troverete il Dott. Casale Vice Presidente dell’Associazione. Il Sacrario di Cargnacco ha anche un sito. Nella Cripta del Tempio sono sepolti i resti conosciuti e non, di circa 8.200 caduti in Russia.
Con un po’ di fortuna potrete, non dico trovare il Vostro caro, ma quantomeno conoscere il lager dove è morto il vostro congiunto e la data presunta della morte. Di solito le sepolture sono in prossimità dei lager anche se quasi tutte distrutte.
Il Sacrario è molto bello e si deve ad un Cappellano militare, Don Carlo Caneva che è stato prigioniero e lo ha fatto edificare dopo il suo rientro.
Spero che queste mie informazioni possano aiutare qualcuno. Anche mio padre ha fatto la prigionia in Russia e quindi Vi capisco.
Girolamo Carnevale, autore/curatore di “Dimenticati all’inferno – Un Carabiniere nei lager sovietici 1942-1946″, Mursia, MI,2009.
Per ulteriori informazioni mi potrete contattare a questa e-mail: giroadry@libero .it
Invio una delle poesie di Nelson Cenci, Medico, Alpino comandante di plotone della 55^ compagnia del Vestone, classe 1919. M.A.V.M. sul Fronte Russo.
Ultimamente ti ho sentito spesso dire, con amarezza ” chi si ricorderà di noi, della nostra storia, di tante giovani vite scomparse per sempre “. Caro Nelson, siamo qua; ricordiamo e ricorderemo tutti i ” Giuanin ” di questa tremenda storia, di questa tua storia.
” Vestù ” ancora !!!!. Fino alla fine. ” Vestù”.
La memoria del tuo Battaglione non muore!
On to bocia Alpin
A UN AMICO LASCIATO SUL DON
Non ti ritrovai oltre il fiume
di ghiaccio e di morte,
quella notte di luna,
senza voce di vento
ma con parlare sommesso
tra gli aridi cespugli
ad attendere ombre
per un cammino di speranza.
Non ti vidi sulle piste segnate da croci
nel fragore d’armi e di grida,
dove tempo non v’era
per la pietà e il dolore.
Di questi lontani giorni
perduta è in altri ogni memoria
e sepolte sono le remote ansie.
Ma in questo mutare di cieli
io ascolto il buio
con stelle d’inverno a segnare le notti
e nei sogni dell’alba,
in questi risvegli di sole,
dopo lunghi silenzi ora ti ritrovo nel nostro verde vivere.
Non con la pioggia che batte sui vetri
lacrime di addio
ma con l’azzurro di giovani vite
a salutare il giorno.
Non più mani gonfie di gelo,
volto scavato di fame,
occhi perduti nel vuoto.
Non più scarponi di ghiaccio
a trascinare per strade di neve
il grande desiderio di morte
con l’acuto ricordo di giovani vite
perdute a rattristare il cuore.
Anche se il tempo oscura i ricordi
e qualcosa ogni giorno muore,
sotto queste foglie d’autunno
che coprono nella scavata terra
profumo di nuova erba e di fiori,
sempre viva resta la memoria
di Voi che abitate le notti.
Nelson Cenci
Solo chi ha sopportato le miserie e le angosce di una guerra, solo chi ne ha vissuto il dolore e le privazioni ed ha visto questa umanità sconvolta, indifesa, sperduta cercare disperatamente conforto, solo chi ha sofferto tutto questo, meglio di ogni altro può indicare quali siano le vie dell’altruismo, della fratellanza, della pacifica convivenza perché qualunque sia la fede, che ci guida, qualunque il pensiero, il volto, la stirpe dalla quale discendiamo, siamo, in questa microscopica parte dell’universo, accomunati in un unico, uguale destino.
NELSON CENCI, Prefazione a “Ritorno”
Salve! Anche io da qualche anno cerco notizie circa mio nonno:
Bersagliere Vincenzo Buffone 6° Reggimento 13° battaglione 5a Compagnia Posta Militare n. 40.
Risulta disperso dalla data 19 dicembre 1942 in combattimento sul fiume Don.
Grazie per la collaborazione.
Per Melissa.
Facci sapere se hai Copia del Foglio matricolare di tuo Nonno e se hanno dato ai Familiari la Croce al Merito di Guerra.Maurizio
Eccomi qua , dunque, caro Pino , rientrata da quel struggente viaggio “nel tempo”, verso la Madre Russia, e nelle sua sterminate steppe e pianure ondulate, dove pare proprio che il tempo si sia fermato. In questo mio “viaggio nella memoria” ho ripensato più volte al suo report , soprattutto mentre i miei piedi calpestavano le alte e intricate erbe ingiallite , che si piegavano al dolce vento autunnale, lì, a pochi passi dal Don. E in quel surreale silenzio , proprio degli spazi aperti e infiniti, dove a volte gli orizzonti sparivano in lontananza , sperdendosi fra nuvole basse , ho ritrovato la serenità della mia anima, da tempo in subbuglio : era necessario che io arrivassi lì, che lasciassi le mie impronte sui viottoli accidentati delle balke, dei sentieri quasi invisibili che si intravvedevano fra le alte erbe.
Era necessario che io avessi almeno l’illusione di ripercorrere le terre , in attesa della neve, che conservavano le migliaia di orme congelate nel tempo, come sono congelati i ricordi nel cuore di tutti noi, parenti d’eroi.
Ho rivisto quote, capisaldi, fosse comuni celate ai viandanti, ma conosciute dai semplici e umili abitanti delle isbe d’intorno. Ho cercato di cogliere , appoggiando con timore e rispetto i miei piedi su quelle distese erbose e abbandonate, ora eterne dimore, l’essenza profonda di chi poteva per sempre riposare lì sotto, quasi ad avvertirne la presenza spirituale.
Ed ecco che i miei occhi non tardavano ad inumidirsi, mentre le mie mani accarezzavano dolcemente gli arbusti, strappandone gli steli, semplici fiori di campo che sopravvivevano all’arsura, per portarli con me, quasi ad appropriarmi dell’essenza spirituale di quei corpi dimenticati , che ha dato loro nutrimento perenne.
Poi ,all’improvviso, il nastro argenteo del Don, placide acque, di cui non si intravvedeva la direzione del loro percorso, se non indovinando , osservando il tramonto del sole …..tanto erano placide.
E lì, sull’argine alto, fra le betulle ondeggianti, dove oltre il fiume spazia la foresta verso Werch Mamon, di cui si intravvedono, in lontananza ,spiccare i campanili , i ricordi si fanno vivi , e la memoria diventa realtà;
ricordi di parole di fogli ingialliti, di zio Enzo che scrive, in un’ultima lettera di dicembre 1942, quando , inconsapevole dell’attacco imminente, che darà inizio alla disfatta totale, proveniente proprio da lì, dove io ora sto guardando, lui descriverà ciò che lo circonda, che incredibilmente appare davanti ai miei occhi velati….:
l’argine scosceso, dove lui di sentinella, trascorreva le sue notti , ben attento a che “non passi qualcheduno”….(parole sue) ; il rifugio sottoterra, dove i “topi mi mangiano i calzini”…..e dove ora c’è un cippo a ricordare solo coloro che la Madre Russia riconosce come figli. E’ lì , in quell’esatto luogo, che Wassili Prokatov, diciassettenne eroe russo, aprì col suo coraggio lo spiraglio della grande controffensiva;
proprio lì, dove zio Enzo , fra un turno e l’altro, e col candore dei suoi vent’anni , nella penombra del rifugio , riscaldato da una stufa arrugginita, alla fioca luce di una candela , faceva sapere a me, dopo 70 anni, che vedeva i campanili oltre la boscaglia, gli stessi che scorgo ora io, in lontananza.
Solo che io faccio fatica a vederli , ho gli occhi appannati…forse sarà la luce che filtra fra le foglie ingiallite delle betulle ; forse sarà l’umido di quelle acque stagnanti , che sale fino a qui, sul poggio, …… o forse sono solo gli aliti dei fantasmi del passato , nascosti dietro gli esili tronchi , fantasmi di anime perse, di giovani eroi, che vagano indisturbati nei luoghi a loro assegnati dal destino.
Forse li avverto, basta fare silenzio, e porgere l’orecchio, e identificare fra il fruscio delle foglie, flebili richiami , mentre i miei piedi calpestano i granelli di polvere , che hanno assorbito i loro corpi e spiriti.
Mentre zio Enzo , ancora scrive ;” se continua così, è da signori…. poi ci sarà il cambio, basta arrivare a primavera ..”
Ma era solo dicembre, e la primavera era troppo lontana……..e non ha trovato la strada per giungere fin qui.
Addio Enzo, ti sei perso in un mare di ghiaccio, gelido protettore di un mare d’erba, infinita ultima dimora di quanti non tornarono. Come te, caro ragazzo, fratello di mio padre, mai conosciuto, ma da sempre amato, quasi che la voce del sangue abbia reclamato i suoi diritti : mi hai gettato il filo , per giungere fino a te, ed io l’ho seguito, assecondato, attraverso i decenni, le ali del tempo mi hanno condotto fino a te , attraverso la strada del cuore.
Ed io ti ho ritrovato, ne sono sicura:
eri lì, nel vento, nelle foglie , nei fili d’erba piegati dal sole;
eri nell’aria che respiravo,negli abbracci delle babuske che mi avvolgevano, nei loro sorrisi e pianti, nelle loro parole incomprensibili, ma sussurrate da labbra consunte;
nelle loro mani nodose, molte delle quali hanno conservato il profumo dei vostri corpi insepolti, a cui hanno donato il conforto di una pietosa sepoltura.
E soprattutto ho ritrovato la pace, la serenità interiore che da tempo mi mancava, in attesa d’incontrarti.
O forse è stata solo un’illusione, bellissima, quella di donare alla tua breve vita l’ultimo saluto d’amore, che ti è mancato.
Non è forse vero, che l’amore supera il tempo……
ciao, Pino, un saluto da…Enzo.
Leggendo queste riflessioni, cara Renza,le lacrime mi scendevano lentamente sulle mie guance,è stao un momento di liberazione,il pianto fa bene al corpo e all’anima,Cara Renza ho incomincisto a intressarmi della ritirata di Russia,quando mio zio, il fratello di mio papà,le consegno un documento del Comando del 3°regimento artiglieria alpina dove veniva avvisata la mamma Clelia in Zambelli dal Colonnello “Giuseppe Boranga” in data 10 giugno 1943 con PM 264 cui diceva, che da ricerche fatte, tra ufficiali, e militari della 14° batteria Conegliano di cui Osvaldo Zambelli apparteneva,risulta che egli è stato disperso a “Towolohwka” sul fiume Oskol per lieve congelamento ai piedi. sono partito da questa lettera e ho incominciato il lugo viaggio delle ricerche dal1968 ho scritto sul giornale dell’Alpino ho partecipato a tutte le adunate degli alpini,finalmente in data 21/2 1970 ho ricevuto una lettera dal suo sergente Battistuzzi Olindo (Conegliano) in cui affermava: che conosceva molto bene Osvaldo era nella mia batteria,sono molto stupito per la notizia falsa che ci avevano dato. Olindo nella sua lettera cosi si esprimeva : La sera del 14 Gennaio 1943 provenienti da un ripiegamento da “Golubaia” prima linea dove ci siamo fermati a (Rossosch) per riposare, in quella terribile sera venne un accerchiamento dii carriarmati russi T34 e li venne il massacro di molti nostri soldati italiani.Quando sono tornato in Patria continua Battistuzzi ,a Brescianone dove siamo stati in quarantena ho relazionato come sono avvenuti i fatti,mi meraviglio che siano state date notizie non verittiere.Dal quel giorno non ho smesso di cercare una persona che lo abbia conosciuto,e vissuto quei girni terribili,dove sono stati mandati a morire migliaia di soldati Italiani,
Giancarlo Zambelli la saluta con tanto affetto per il suo pensiero,le chiedo scusa del mio non ottimo scritto ho 77 anni,non sono molto pratico con il PC.
P.S.
Vorrei tanto andare in quei luoghi dove il sangue dei soldati Italiani ha bagnato il suolo della Ucrania,.
Mi associo nel ringraziare P.Scaccia
Per Giancarlo Zambelli.
Allora.
Osvaldo faceva parte della Divisione Alpina JULIA ,col 3°Reggimento Artiglieria Alpina ,Gruppo
Artiglieria “CONEGLIANO” 14^ Batteria Obici da 75/13 comandata dal Capitano Sergio SAMMARTINO che morì in Russia.
Il Documento che diedero alla Mamma di Osvaldo fu compilato qui in Italia dal Deposito del 3°Reggimento Artiglieria ,infatti in Russia la Julia aveva l’Ufficio di Posta Militare 202 che fu sostituito al rientro in Italia dall’Ufficio di Posta Militare 264 che iniziò la attività il 21/05/1943 .
Poiché mancava quasi tutto il materiale del Carteggio dei Comandi le Notizie date allora (nel 1943 ) erano in buona parte inesatte.
Comunque, come ti disse il Sergente Battistuzzi,Osvaldo non era “sparito” in zona fiume Oskol ma in altra Località.
Purtuttavia la data del 14 gennaio 1943 NON è esatta secondo me.
La Divisione Julia ricevette l’Ordine del Ripiegamento dalle posizioni dove era ed iniziò il movimento la SERA del 16 Gennaio 1943.La città di ROSSOSCH invece subì 2 attacchi dei Russi il giorno 15 Gennaio e furono respinti mentre il giorno successivo,il 16 Gennaio 1943 la città fu conquistata definitivamente dai Russi.
GOLUBAJA KRJNITZA è un paese a fianco (cioè ad Ovest) di Nowo Kalitwa che è sul fiume DON .
Direi che la data ultima è da collocare tra 16 e 17 Gennaio 1943.
Per il viaggio eventuale in Russia vanno lì quelli dell’ANA Nazionale a ROSSOSCH verso la metà di Settembre di quest’anno se parli con gli Alpini della tua zona ti sapranno dire,faresti ancora in tempo,credo.
Vedi di guardare anche il sito http://www.unirr.it e sappi che potresti Iscriverti ,ti aspettiamo.
Casomai mandami una mail alla mia mail che è mcomunello@hotmail.it
Da come la vedo io ,Osvaldo è contento che ti sei Ricordato di Lui e degli altri ,perché quando uno muore fisicamente parlando mica va a finire nel Nulla assoluto,anzi …..!!!.
Un Caro Saluto Giancarlo.
Maurizio
Buongiorno,
ho sempre vissuto, fin da piccola, con la speranza di ricevere notizie in merito al mio fantomatico prozio dispero in Russia nel dicembre del ’42…. finalmente ho trovato dei siti internet in cui si parla di questi dispersi e addirittura si cerca documentazione relativa…. CHI PUO’ AIUTARMI a trovare notizie riguardo al SERGENTE TESTA PIERANTONIO nato il 5.07.1914 a Fiorano al Serio (BG)? Le ultime lettere ricevute sono datate dicembre 1942, poi secondo i racconti dei reduci, durante la ritirata è stato catturato e portato via. Da quell’episodio il Ministero della Difesa lo ha dichiarato DISPERSO.
Se qualcuno mi potesse aiutare ne sarei veramente grata!
Manuela
Per Manuela Testa.
Allora.Se non lo hai richiedi la Copia del Foglio Matricolare e la Croce al Merito di Guerra per Pierantonio al CEDOC-Via Callegari 1-25121 BRESCIA Tel.030-3750590 che è competente anche per i nati della provincia di Bergamo.Usa come facsimile la mia risposta in Aperti i primi Archivi a Maria Rosaria Curcio del 13 Luglio.Comunque risulta nominativo uguale ma dati anagrafici DIVERSI Testa Pierantonio nato a Cazzaniga il 07/07/1914.Telefona PRIMA al Cedoc e poi fai la Domanda scritta.Facci sapere se serve altro.Tuo prozio doveva essere probabilmente con le Divisioni di Fanteria e NON con Alpini.Ma vedremo poi dai Documenti che ti mandano.Ciao .Maurizio
Mi scuso per il fuori-argomento, ma poichè ritengo che coloro che si dedicano ai temi qui discussi formino una piccola comunità, mi sembra bello condividere con essa un momento in cui parlare anche di vivi e quindi annuncio a tutti che oggi è venuta al mondo la mia seconda figlia.
Allora, auguri al neo bis-papà…(beato fra le donne…) e benvenuta fra noi alla piccola , dolce frutto autunnale, che porta un raggio di sole , in queste pagine dedicate ai nostri ingialliti pensieri, quasi a ricordarci che, nonostante tutto, il tempo scorre e rinnova i suoi figli….
A Pierantonio ,
congratulazioni a te e a tua moglie , auguro a te a tutta la tua famiglia e alla piccola nuova venuta , un mondo di bene e tanta , tanta felicità .
Sergio
Un caro saluto a Pierantonio e Famiglia tutta.E proprio ieri sera stavo pensando a te…!!.Poichè il caso NON esiste anche l’arrivo di questa “nuova” Individualità incarnata conferma,da come la penso io,che la Nascita e la Morte non sono altro che dei momenti di passaggio da un “cosiddetto aldilà ” ad un “cosiddetto aldiquà” e rientrano in quel meraviglioso Grande Piano della Vita che altro non è che la Manifestazione dell’Amore cioè di Dio che comprende Tutto l’esistente ed E’ la sola ed unica Realtà.Questo significa che anche i “cosiddetti Morti” in realtà NON sono nel Nulla ma sono sempre collegati al Tutto di cui fanno parte ,come noi,da sempre e per sempre.
Maurizio
…grande Maurizio !!!
Grazie a tutti, ragazzi! Avete capito perfettamente il senso del mio annuncio. La vita continua e la memoria ha bisogno delle nuove generazioni cui essere tramandata.
Stò cercando informazioni sull’ 82° rgt.fanteria divisione TORINO , in particolare informazioni riguardanti il II° battaglione . Mi interesserebbero iformazioni sulla dislocazione e a quali operazioni ha partecipato nel Dicembre 1942 ,
se qualcuno ha avuto un famigliare appartenuto a questo reparto o se qualcuno è a conoscenza dei dati da me richiesti e mi pùò fornire informazioni utili gli sarei molto grato .
Grazie
Sergio
Buon Giorno, ha più avuto notizie circa le battaglie e gli spostamenti dell’82° reggimento della Torino?
anche un mio pro zio faceva parte di questo reggimento e sto cercando qualche notizia.
Grazie
Jacopo
Un caro saluto a tutti i frequentatori di questo blog.
Sono anch’io alla ricerca del fratello di mio padre, ten.Francesco Caruso (btg. Sciatori Monte Cervino), disperso (morto?) a Rossosch proprio il giorno del cedimento del fronte (16.01.43). Ho contattato alcuni giorni fa il simpaticissimo Valerio del Gruppo Alpini di Arcore. Mi ha detto che in novembre si terrà un importante raduno da quelle parti e ci saranno anche dei reduci . Mi riprometto di andare anch’io (forte del fatto che sono un alpino anch’io..).
Ne avete notizia anche voi?
Nel frattempo continuo a lanciare il mio messaggio disperato: avete notizie di Cometti Giovanni , alpino dello stesso btg (ufficialmente rimpatriato)? Lui era l’attendente di mio zio… fate che io lo possa incontrare ed abbracciare !! o almeno conoscerne i parenti. Potremmo anche vedere insieme delle foto che penso siano del fronte….
Francesco
auguri Pierantonio…in enorme ritardo ma tanti tanti tantissimi auguri e benvenuta alla piccola 🙂
buongioro maurizio
sono finalmente riuscita a recuperare il foglio matricolare di mio zio Bruno Brigo. Ecco le informazioni che ho trovato: nato il 12 luglio 1922 a venezia, matricola n. 8316, partecipa alle operazioni di guerra con il 287° battaglione fanteria vicenza. viene ritenuto disperso nella terza decade di gennaio 1943. Mi stavo chiedendo dove trovare maggiori informazioni sulla ritirata del suo battaglione e dove recuperare il foglio di irreperibilità. Ha i riferimenti del sito dei “memoriali militari” russi per capire se è morto in battaglia o se è stato fatto prigioniero? ho visto che molti del suo battaglione sono finiti a tambov. grazie mille. sabrina
Per Sabrina Brigo.
Allora.BRAVA per aver continuato.Non fermarti.Dimmi se il Foglio Matricolare lo hai avuto dall’Archivio di Stato o dal CEDOC.Poi era del 278°REGGIMENTO non Battaglione.Fai sapere se hai la Croce al Merito di Guerra.Poi per ulteriori notizie SCRIVI Inon solo telefonata) una Richiesta di avere Copia di TUTTI i Documenti riguardanti tuo zio Bruno a PREVIMIL- III° Reparto-10^ Divisione-Sezione Albo d’Oro-Viale dell’Esercito 186-00143 ROMA Tel.06-517051008 e chiedi (Verbale Irreperibilità,Dichiarazioni dei Commilitoni,dell’Ufficiale del Reparto ecc) e se ti indicano anche a quale BATTAGLIONE apparteneva (se I°-II°-III°).
Alcuni titoli dei libri che trattano della Divisione Vicenza li trovi sul sito di Segato http://www.Pontieri e scrivi anche al sito Divisione Vicenza dell’amica Silvia FALCA li trovi in questa stessa pagina in alto sulla Destra sotto Blogroll.Al sito dei Russi scrivi dopo avere trovato il maggior numero di Informazioni .Maurizio
Ciao Maurizio
non ti so dire la gioia di trovare queste prime informazioni! Il foglio matricolare l’ho ricevuto dal Cedoc di padova (grazie ad un prezioso suggerimento di silvia falca), Non abbiamo croce al merito di guerra. Parto in quinta con la richiesta all’albo d’oro (solo una precisazione: prime richieste di info mandate all’urp di previmil, mi consigliano di mettermi in contatto sempre con l’albo d’oro ma con questi riferimenti: PREVIMIL 4° REPARTO 13° DIVISIONE ALBO D’ORO VIA SFORZA 4/B 00184 ROMA LA E-MAIL E’ LA SEGUENTE r3d10cs@Previmil.difesa.it).
Grazie mille per il supporto. Un abbraccio per il tuo grande aiuto
Sabrina
Per Sabrina Brigo.
Allora.Tuo Papà potrebbe Richiedere al CEDOC di Padova la Concessione della Croce al Merito di Guerra e che vengano trascritte sul Foglio Matricolare anche le Campagne di Guerra e la Concessione ,con trascrizione sul Foglio Matricolare ,anche della Medaglia Commemorativa 19401943.Se vuoi puoi comperale in un Negozio di Articoli Militari.Comunque il CEDOC dovrebbe darti lui,per posta, la Croce al Merito di Guerra dopo la Domanda mentre la Medaglia Commemorativa non è tenuto a dartela ma solo a trascriverla sul Foglio Matricolare.Quest’ultima ,una volta concessa la puoi comperare e indossarla nelle Cerimonie assieme alla Croce al Merito.
Per Albo d’Oro pensavo che si fossero trasferiti da Via Sforza ma si vede che sono ancora lì se URP di Previmil ti ha detto questo.Richiedi PER SCRITTO (mi raccomando sai la Burocrazia ..!)di avere Copia del Verbale di Irreperibilità,di Dichiarazioni di Commilitoni o dell’Ufficiale del reparto se esistenti ed OGNI ALTRO DOCUMENTO che riguardi tuo zio Bruno.Fai fare la Richiesta dal tuo Papà e digli,da parte di TUTTI noi,che la sua Gioia è anche la nostra !!
I Sentimenti,le Emozioni ,i Pensieri e simili non sono merce in vendita ma riguardano l’Intimo cioè l’ESSERE delle Persone !!
Ciao a te e Famiglia.Maurizio
Grazie!!! Sto contattando cedoc e previmil. Appena ho notizie ci sentiamo. grazie ancora :)))))
Oggi su Il Mattino di Padova e sulle altre testate venete del gruppo L’Espresso, è stato pubblicato l’articolo di Barbara Codogno: “I pontieri in Russia, al fronte senza sparare a nessuno”.
Il link ad una immagine dell’articolo è il seguente:
https://picasaweb.google.com/lh/photo/lUVIkuioookD5QYRCemtd007IwLc7YxLL8KLZkGIHkY?feat=directlink
L’articolo riporta una mia intervista e parla dell’esperienza di mio padre come pontiere e delle motivazioni che mi hanno spinto a dar vita al sito web http://www.pontieri.it.
Un sentito ringraziamento alla giornalista per come ha saputo raccontare fatti e sentimenti.
Per Maurizio. Oggi per me é stata una giornata speciale. Ho passato due ore al cedoc di Padova a visionare tutti i documenti in loro possesso di mio zio Bruno. Ho scovato due verbali di irreperibilità, uno del 15 agosto 43 e uno del 16 febbraio del 45. L unica informazione aggiuntiva che ho trovato é che faceva parte della compagnia Cannoni del 278 regg.to fanteria divisione vicenza. Poi sono stata rapita da decine di documenti che andavano dallo stato famiglia alle richieste per l indennità di guerra ad un documento dell opera balilla che attestava che era stato addetto all armeria nel 1942… Un tuffo nel passato emozionante. Con l occasione ho ricevuto la croce al merito alla memoria e la possibilità anche di fregiarsi della medaglia commemorativa della guerra. Una gioia immensa per mio papà, vice presidente dell associazione carabinieri in congedo di Venezia.
Adesso attendo news dall albo d’oro, vediamo se emerge qualcos’altro.
Ps in questi giorni stanno uscendo 5 volumi dedicati alla campagna di Russia realizzati da Gambarotto e Raffaelli allegati a dei quotidiani del triveneto (es. Nuova Venezia, messaggero veneto, il piccolo). Sono molto ricchi di documenti e foto e mi sembrano fatti molto bene
Un caro saluto e spero a presto
Sabrina
Per Sabrina Brigo.
Sabrina cara da Dio !!Vedi che il Passato,il Presente (ed anche il Futuro ) in Realtà sono fusi in un TUTTO-UNO !!Puoi essere contenta dopo tanti anni ALMENO la Croce al Merito l’avete avuta ! Per il Reparto di Bruno allora è la Compagnia Cannoni d’accompagnamento Reggimentale del 278° (perchè esisteva anche la 256^ Compagnia Cannoni Controcarri DIVISIONALE oltre all’altra Compagnia Cannoni d’accompagnamenro del 277°Reggimento).
La Medaglia Commemorativa 1940-1943 è quella tonda con Nastrino a Righe Verde-Rosso verticali costa circa 15 euro tutto compreso in un Negozio di Articoli Militari la puoi comperare o via internet cercala.Un Salutone a Te e Tuo Papà in particolare ( e credo bene che è contento noi siamo Esseri Umani non Pezzi di muro !!Proviamo e viviamo quindi Sensazioni,Emozioni,Pensieri,Desideri ecc.!!).Poichè il CASO NON esiste sappi che il mio Papà era un Reduce del Fronte Russo con i Carabinieri …..!!Ciao a Tutti e due.E avvisa anche quelli del sito Divisione Vicenza.Maurizio
Caro Maurizio
la scorsa settimana sono andata a Roma per lavoro e così sono passata all’Albo d’Oro in via sforza. Gentilissimi, mi hanno messo a disposizione la documentazione dello zio che ho potuto visionare con calma alla ricerca di altre notizie. Ho trovato conferme a quanto giòà trovato al cedoc e anche un documento di fine anni 60 in cui si era chesto anche alla croce rossa internazionale di avere notizie dalla russia. Essenzialmente però niente di nuovo rispetto a quanto già sapevo.
A questo punto mi sembra di essere un po’ in una fase di stallo… ho recuperato il mitico libro di Scaccia sull’Armir (da brividi…) e sto attendendo i topi della steppa di sintoni (che faceva parte della stessa compagnia dello zio).
Provo a contattare i russi per fare una ricerca anche sui loro archivi anche se sembra che lo zio non ci sia? (o magari esiste ma il suo nome non è stato tradotto correttamente?)
Cosa mi consigli?
Nel frattempo sono venuta a conoscenza che la Sezione Friulana dell’U.N.I.R.R. cura il Sacrario di Cargnacco presso il quale sono presenti in 24 volumi gli elenchi di tutti i caduti e dispersi della campagna e mi sto mettendo in contatto anche con loro. Magari ci faccio un salto prima di Natale per ricordare il mio povero zio e i suoi compagni
Un abbraccio
Sabrina
Per Sabrina Brigo.
Allora.Potresti scrivere ai Memoriali russi con lettera SCRITTA però per avere notizie tieni presente che 1)Tuo zio deve essere stato preso come Prigioniero perchè,se è morto in combatimento oppure durante le marcie del Davai NON gli risulterà.2)Potrebbe essere tra quelli ancora da translitterare e allora sarà difficile o impossibile che lo trovino perchè da quel che ho capito,guardano sulla copia che hanno dei Tabulati(uguale alla nostra che ci diedero dopo il 1991).Bisognerebbe invece poter controllare tutti i numeri dei Fascicoli,che sono da altra parte,non ai Memoriali, per vedere se un cognome di quelli ancora da translitterare si avvicina a quello di tuo zio.Comunque scrivi ,al masssimo ti diranno che non l’hano trovato.Saluti a te e tuo Papà.Vai a vedere a Cargnacco anche se il Museo attualmente non è agibile ,speriamo che per Settembre prossimo sia riaperto.Auguri anticipati per il Natale.Ciao Maurizio .
Buonasera, sto cercando notizie su mio nonno Carosi Lamberto, maresciallo Alpino divisione julia ,credo battaglione aquila, dichiarato morto e disperso nel gennaio del 43.
Grazie
Per Maria Grazia.
Facci sapere se come Familiari avete avuto la Croce al Merito di Guerra e la Medaglia Commemorativa 1940-1943 ,se mancanti le puoi richiedere.Ciao Maurizio
Nome: LAMBERTO
Cognome: CAROSI
Data di Nascita: 1/11/1905
Luogo di Nascita: BORGOROSE
Luogo Sepoltura: Sconosciuto
Data Decesso: 23/1/1943
Luogo Decesso: RUSSIA
Egr. Sig. Maria Grazia, questi sono i dati desunti dal database del Min. della Difesa.
Per sapere qualcosa di più si rivolga all’archivio di stato della sua città; chieda il foglio matricolare ed i documenti relativi a suo nonno. Per tale richiesta servono solo nome cognome e data di nascita. Potrà ricostruire il percorso militare del suo congiunto.
Scriva ad Onorcaduti, chiedendo i documenti in loro possesso.
Tenga presente che la data di decesso, in realtà potrebbe essere data di irreperibilità. In questo caso dovrebbe ricevere da Onorcaduti, la copia del certificato di irreperibilità, emesso dal comando dell’unità di appartenenza di suo nonno. In questo certificato viene riportato l’ultimo fatto d’armi al quale era sicuramente presente suo nonno. Tale notizia la troverà anche nel foglio matricolare
Il 23 Gennaio a Nikolajewka avvenne uno scontro con i Russi. Era pomeriggio inoltrato, era buio, s’era a trenta gradi sottozero. ed imperversava una bufera di neve.
La colonna era composta dal Q.G. della Julia, da parte del XXX Btg. Guastatori Alpini, dalla Cuneense, da quote della Div. Vicenza.Suo nonno potrebbe essere scomparso in questa zona. N.B. Questa Nikolaiewka è a sud-ovest di Sheljakino. Non è la Nikolajewka dove il 26 Gennaio avvenne la battaglia famosa ricordata da Mario Rigoni Stern nelle sue opere.
Le segnalo un libro del quale le consiglio caldamente la lettura. ” La fame dei vinti ” di Venturini Luigi, Sergente del terzo Battaglione Misto genio per Div. Alpina Julia, tuttora vivente. Leggendolo capirà profondamente cosa deve avere vissuto in quei giorni, suo nonno
Spero di esserLe stato utile.
A presto.
Graziano
Quando ricevette la gavetta col corredo militare, Manlio capì di essere stato assegnato agli Alpini. La gavetta degli Alpini, infatti, era molto più capiente di quelle degli altri corpi del Regio Esercito. Scrisse la sua storia di Reduce e di prigioniero, in ” Russia 1943 “. Manlio partì per la Russia nel Febbraio del 1941 e rientro’ nel Luglio del 1946. Ci sono due punti, uno all’inizio, l’altro quasi alla fine del libro, che, uniti,descrivono tutto questo tragico periodo. Quasi una poesia, nel dolce dialetto friulano. E quando le leggo mi viene la pelle d’oca. Poche parole che dicono tutto sulla guerra.
” Alpin, jo mame!”
” Puar tu, fil!
Ce puar che tu sés ! ”
” O ai di miò dome la piel, Mari ”
” No tu as plui i toi voi! ”
” I miei voi e an viodùt masse brutis robis”
Traduco: a pag.11 Manlio comunica alla madre di essere Alpino
” lo annunciai a mia Madre con la frase tradizionale e nella mia voce vibrava una nota di consapevole fierezza:
” Alpin, jo Mame !
” Alpino, Madre ! ”
Mia madre mi guardò con uno sguardo pieno di commiserevole ma anche orgoglioso affetto:
” Puar tu, fil ! ” Povero te, figlio ! “.
Il nostro Manlio partì per il fronte russo nel febbraio 1941. Seguirono 5 anni di guerra e prigionia. Era la mezzanotte del 7 Luglio 1946 quando Manlio, finalmente libero ed in Italia, arrivo’ ad Udine. Pioveva. Scende dal treno. ( pag. 171 )
” Davanti a me, disposta a semicerchio, c’era una folla enorme in attesa; al centro del semicerchio la donna che era svenuta: mia madre. Le corsi incontro e la sorressi tra le braccia, poi venne mio padre. Piangevano col viso nascosto sulle mie spalle. Restammoa lungo così, fermi, in mezzo alla folla muta, che ci guardava.
” Ce puar che tu sés ! ” Come sei povero”
” O ai di miò dome sol la piel, Mari ” Ho di mio solo la pelle, Madre ”
” No tu as plui i toi voi ! ” Non hai più i tuoi occhi ! ” ” I miei voi e an viodùt masse brutis robis ” I miei occhi hanno visto troppe brutte cose ”
Manlio Francesconi ” Russia 1943 ” ed.Studio Tesi ed. 1983
Da una cartolina dal fronte Russo andata perduta, purtroppo:
Cara Mamma e Caro Papà, amati fratelli. State certi che tornerò.
Anche se non sono più quel ragazzo spensierato che conoscevate. Quello è morto per sempre ad Udine, quando sono salito sulla tradotta. Tornerò. Ho visto tante cose che ora non posso raccontare.
Ma l’amore verso di voi, verso la casa e la nostra vigna è tanto cresciuto.
Non preoccupatevi. Qui fa freddo. Ma è tutto tranquillo.
Tornerò.
Vi bacio tutti.
Vostro Franco.
bellissimo frammento di vita……grazie Graziano
Oggi, 22 dicembre 2011 ricorrono i 69 anni dall’ingresso della colonna del blocco nord nell’abitato di Arbusow (o Arbuzovka o Garbusow o Garbusowski) dove rimasero intrappolati dai russi che li aspettavano sulle colline circostanti. Circa 15.000 soldati italiani rimasero sul campo durante tre giorni di combattimento.
Fu una delle battaglie più cruente della seconda guerra mondiale e sicuramente una delle meno note.
Dedico queste poche righe per ricordare quei soldati che sono morti.
Tra i 4.000 che riuscirono a superare il blocco fortunatamente c’era anche mio padre.
Per chi volesse sapere qualcosa sull’episodio riporto il seguente link:
http://www.pontieri.it/index.php?option=com_content&view=article&id=116%3Aarbuzovka-laltra-nikolaevka&catid=49%3Astoria-della-campagna-di-russia&Itemid=88
Anche mio padre Magg. Mario Serena 52 artiglieria divisione Torino (comandante Gen. Lerici) è uscito indenne dalla valle della morte Arbusow e dopo lunghe marce e innumerevoli accerchiamenti è riuscito a rientrare in Italia congelato ai piedi (invalido di guerra).
Gli è stata riconosciuta medaglia di bronzo al V.M. perchè “unico ufficiale superiore, alla testa dei superstiti del suo reggimento, partecipava alla difesa di importanti caposaldi distinguendosi per ardimento nel guidare elementi volontari in rischiose imprese – Arbusow -TcerKowo 21- 23 e 26 dicembre 1943”.
Qusta letterale la motivazione.
Mio padre classe 1908 è venuto a mancare nell’ottobre 1996: se pur sollecitato (anche dallo scrittore Bacchelli che ha perso un fratello nella campagna di russia) è stato sempre restio a ricordare i tristi episodi cruenti.
Se qualcuno lo ha conosciuto o ne ha sentito parlare (parente di qualcuno dei commilitoni rientrati al suo seguito) mi può contattare.
pierluigiserena@hotmail.com
Onore e rispetto a tuo padre!! …a a tutti coloro che.in queste ore, immolarono la loro giovane vita…è vero, qualche istituzione dovrebbe porre attenzione anche a questo triste giorno…perchè non lo proponiamo all’UNIRR ?
Carissimi
con le feste di natale ci stiamo avvicinando ai momenti più duri e sofferti dei nostri zii, padri, nonni che erano sul Don.
Li ricordiamo come se quei 69 anni non fossero mai passati, come se ricordandoli potessimo essere vicini alle loro anime rimaste in quelle terre.
Grazie a tutti quelli che mantengono vivo il ricordo e fanno rivivere i nomi dei tanti dimenticati.
Sabrina
Auguro a tutti un sereno Natale e che possiate trascorrerlo assieme ai vostri cari, sia a quelli che saranno nelle vostre case, sia a quelli che portate nei vostri cuori.
GRAZIE Pierantonio…tutti aspettiamo Babbo Natale….auguri a te di nuovo…
Quando la neve scende con le sue ampie e lente volute o quando, spazzata dal vento, fioccheggia di traverso contro la luce dei lampioni di sera, mi viene spontaneo pensare a quello che successe, tanti anni fa, su quella neve insanguinata, dove tanti giovani, nostri congiunti, persero la loro vita ed i loro sogni, risucchiati da quella follia che fu la campagna di Russia.
Ed allora mi è venuta voglia di salutare gli amici del blog ed il nuovo anno con alcuni stralci tratti dal “Sergente nella neve”. pg 44 ed. Einaudi
” Premetti il grilletto e sparai tutto un caricatore; ne sparai un altro e piangevo mentre sparavo……….Incominciava a nevicare. Piangevo senza sapere che piangevo………” Il plotone di Rigoni stava abbandonando il Don per iniziare la ritirata ” Nella mia tana, inchiodato ad un palo, RIMANEVA IL PRESEPIO IN RILIEVO CHE MI AVEVA MANDATO LA RAGAZZA PER IL GIORNO DI NATALE .”……………pg.46 ” Si camminava uno dietro l’altro con la testa bassa……..si sudava ma bastava fermarsi un attimo per tremare dal freddo. Ed era molto freddo…….Ora mi butto nella neve e non mi alzo più, è finita…….” .pg.96 ” Rigoni alzati” gli dice il Ten, Moscioni dandogli due piccole pastiglie. ” Cenci mi da una sigaretta e fumiamo – Dì Rigoni, che desidereresti adesso? -Sorrido, sorridono anche loro. La sanno la risposta perchè altre volte l’ho detta camminando nella notte.- Entrare in una casa, in una casa come le nostre, spogliarmi nudo, senza scarpe, senza giberne, senza coperte sulla testa; fare un bagno e poi mettermi una camicia di lino, bere una tazza di caffè-latte e poi buttarmi in un letto, ma un letto vero con materassi e lenzuola e grande il letto e la stanza tiepida con un fuoco vivo e dormire, dormire e dormire ancora. Svegliarmi poi e sentire il suono delle campane e trovare una tavola imbandita: vino, pastasciutta, frutta; uva, ciliege, fichi e poi tornare a dormire e sentire una bella musica.- Cenci ride, Antonelli ride ed anche i miei compagni ridono. ”
Una piccola, grande lezione di vita. In effetti stasera, Capodanno 2011, noi tutti vivremo questo sogno, questa fortuna e forse senza accorgersene.
E stasera e domani la nostra tavola sarà imbandita e giustamente, saremo allegri, assonnati e ci racconteremo barzellette divertenti.
Buon anno a tutti gli amici ed un augurio perchè anche nel 2012 le nostre centomila gavette di ghiaccio, possano continuare a vivere ed a parlarci attraverso queste pagine.
Ciao
Graziano
Buon anno a tutti , i più vivi auguri di un sereno 2012 .
Anche se qui siamo al ” fronte russo ” vorrei ricordare, in questo inizio 2012, i caduti degli altri fronti.
In particolare i soldati della divisione Aqui,primi a resistere, armi in pugno, alla follia nazionalsocialista e che a Cefalonia furono trucidati dai tedeschi perchè « Decisero di non cedere le armi. Preferirono combattere e morire per la Patria. Tennero fede al loro giuramento…. », parole con le quali il Presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, esordì il suo discorso per commemorare i caduti della Divisione Acqui, il 1° marzo 2001, alla presenza del Presidente della Repubblica ellenica e dei sopravvissuti ai tragici eventi radunati a Cefalonia 58 anni dopo. Ma voglio ricordare che furono novantamila i soldati italiani caduti, dopo l’8 Settembre, combattendo contro i tedeschi. Ed oltre seicentomila furono deportati perchè si rifiutarono di servire la dittatura Nazionalsocialista. Molto spesso la storia si è dimenticata di loro, volutamente per motivi di real politik. ( Vedi becero opportunismo politico ) e con la complicità di storici puiu’ o meno prezzolati.
Ed allora ricordiamoli noi con una poesia di un poeta Greco.
Bei ragazzi d’Italia,
del vostro sorriso avete fatto azzurra l’acqua dello Jonio,
sole, luce e vento etesio,
e della vostra giovinezza,
superficie di mare su cui si incisero
l’infrangibile parola Democrazia
e la perenne nascita dell’Odissea.
Voi foste il fuoco di Prometeo
ed il cantico degli umili e dei giusti.
Leali ragazzi del Mediterraneo,
la Grecia vi è riconoscente,
l’Italia vi è riconoscente,
l’Umanità vi è riconoscente,
Riposate in pace.
Taxiàrchis Zagganas
Grazie…Graziano, sono con te, non dobbiamo dimenticare MAI tutti i caduti italiani, di qualsiasi epoca, di qualsiasi battaglia o guerra….e trasmettere questa memoria infinita ai nostri figli e nipoti, affichè la perpetuino….
Il nostro rispetto, ricordo, ammirazione, struggimento per loro, non deve avere confini…Russia o Cefalonia, Africa o Francia……
Il nostro AMORE, per loro, eroi per sempre, non ha confini…..
Grazie a te Renza, per le tue parole che mi rendono e rendono contenti i nostri. Ovunque siano, voglio credere, ci stiano sorridendo.
Ciao!
Graziano
…io sarò un’irrazionale…o spiritualista (pur essendo molto pratica e razionale)…eppure ci ho sempre creduto a ciò che asserisci tu, Graziano….che “loro” ci stiano sorridendo, da qualche parte, o dietro le nostre spalle, e, perchè no ?, in qualche modo misterioso ci abbiano coinvolto , tutti d’accordo, per “portarci” verso di loro, attraverso segni e coincidenze sensoriali, e condurci verso …la verità.
Chissà, forse è giunto il momento , per loro, di raggiungere finalmente la pace……
Uno scopo essi l’hanno comunque raggiunto:
” Unire tutti noi , per uno stesso fine, convogliare in un’unica direzione le nostre attenzioni…
Accendere i nostri sentimenti sopiti , le nostre sensibilità nascoste dal progresso, dal raggiungimento del benessere e delle agiatezze sociali;
Portarci a soffrire per loro e con loro, provare attraverso i ricordi trasmessi , la sensazione di vivere attimo per attimo il loro tragici momenti , altrimenti dimenticati nella polvere del tempo.
“Loro” hanno fatto molto , se pur appartenenti alla terra… hanno smosso questa polvere , anche quella nei nostri cuori inariditi, quella dei nostri occhi portati a vedere in avanti, mai all’indietro.
“Loro”, che ci stanno sorridendo, hanno riunito i nostri cuori e i nostri pensieri…cuori di sconosciuti, di estranei , che combattono assieme e lottano assieme , sostenendosi a vicenda, nel raggiungimento della verità,
che ora battono all’unisono, come fratelli……
E non è già questo un “loro” miracolo?
Si, è un loro miracolo.
Ciao!!!
Salve ,cerco informazioni di mio zio De Guio Mario proveniente dall ‘ Altopiano dI Asiago e disperso in Russia durante la guerra. Grazie
Per Laretta89.
Allora.Risulta DE GUIO Mario nato il 11/09/1918 a GUARENE che è però in Provincia di CUNEO non zona Altopiano di Asiago !!Ultima data è 21/01/1943 probabilmente era degli Alpini.Facci sapere se hai Copia del Foglio Matricolare e se ai Familiari è stata data la CROCE al Merito di Guerra.Se mancanti si possono richiedere al CEDOC competente.Ciao Maurizio
ciao maurizio,scusa il tono confidenziale ma mi viene spontaneo,sono anni che cerco,stud-io,leggo anche testi dell’esercito per avere notizie di mio nonno Sergente ROSATI Francesco,della DIVISIONE TORINO,52°reggimento artiglieria,reparto comando,3°gruppo,posta militare 152R,nato il 01-01-1909 che risulta disperso, vorrei mantenere una promessa fatta…..vi sarei grato per qualsiasi notizia in merito.
Allora Ettore non hai niente da scusarti.Risulta sì Francesco ROSATI ma nato il 01/05/1909 a ROMA.Bisogna essere sicuri con i Dati anagrafici (il mese è Diverso) altrimenti la Burocrazia NON trova i Documenti.Facci sapere se hai Copia del Foglio Matricolare e della Croce al Merito di Guerra.Se mancanti si possono richiedere.Ultima data è mese di Dicembre 1942 erano lungo il Don e poi si sono spostati verso Arbuzovka -Certkovo.Ma Tutte le Artiglierie sono state abbandonate perchè è mancato il Carburante per i trattori di traino se mi ricordo.Puoi richiedere il Verbale di Irreperibilià all’Albo d’Oro a Roma e notizie ad Onorcaduti che dovrebbe avvisare i Familiari se avessero ritrovato il nominativo nei Tabulati datici dai Russi (dei Prigionieri Italiani),altrimenti significa che è morto nei Combattimenti o nelle Marce del Davai PRIMA di arrivare nei Lager Russi oltre il Don.Non ho mai sentito il numero Posta Militare 152R mentre esiste SOLO il 152 senza R.Altro per il momento non so.Maurizio
Ciao Maurizio,prima di tutto grazie infinite per la risposta,hai ragione ho sbagliato a scrivere la data di nascita di mio nonno,per la posta mia nonna ha sempre detto 152R,forse un errore…tuttavia l’ultima lettera ricevuta era datata 14-12-1942 e diceva di trovarsi nei pressi di una località forse Tula o Tuly non ho ben capito poi se è una regione o un paese. Mi farebbe piacere sapere se esiste qualche testo o racconto di superstiti della Div.Torino e,se non esagero la possibilità di rintracciare una copia del libro di Pino Scaccia,quello andato al macero per intenderci, a Roma è introvabile. Noi familiari non abbiamo ne copia del foglio matricolare e tantomeno la croce al merito,cosa dovremmo fare? Almeno qualcosa di Lui potremmo averla. Pagherei di persona per fare una spedizione di ricerca tanto mi appassiona la cosa. Vi ammiro per il forte e costante impegno verso tutti noi che siamo alla ricerca,forse di niente,ma per alcuni è stato il tarlo di una vita. Un ultima cosa,io da Onorcaduti sono stato 5 o 6 anni fa ovviamente senza novità,pensi che dovrei andare di nuovo? C’è stato un aggiornamento delle liste?
Ti ringrazio anticipatamente Ettore.
Per Ettore Canofari.
Allora,mandami una mail alla mia mail che è mcomunello@hotmail.it e ti spiego cosa fare.Ricordati che a Roma abbiamo una Sezione UNIRR.Unica località in zona era TALY ma direi fuori zona della Divisione Torino rispetto allo schieramento sul Don.Per libro di Scaccia guarda qui sotto a fondo pagina,oppure prova a mandare una mail a Pino Scaccia.Ci risentiamo in privato.Ciao Maurizio
Un saluto all’uomo prima che al giornalista Pino Scaccia e a tutti i curatori di questo sito. A Pino (spero mi consenta il tono confidenziale, ma mi creda dopo aver letto i post del sito, e mi creda li ho letti tutti, per me è come se ci conoscessimo da una vita, anche perché ho apprezzato i molti reportage di un giornalista “impegnato”) vorrei dire grazie per aver dato la possibilità a tanti italiani di ritrovare i resti mortali dei propri cari, con questa opera ventennale di ricerca dei caduti e dispersi in Russia, che io percepisco come se quasi fosse un atto dovuto da parte Sua. Anche l’autore di questo post ha uno zio (fratello di mio padre) disperso nella campagna d’Albania-Grecia e solo da alcuni mesi, grazie anche alle moderne tecniche informatiche, mi sono messo alla ricerca di notizie che mi potessero aiutare nel ritrovamento delle sue spoglie, io stesso non mi so spiegare il motivo ma qualcosa dentro di me, da un po di tempo mi diceva che lo dovevo fare e come Lei ha scritto in un suo passaggio ci resta poco tempo, sino a quando troveremo ancora in vita quei vecchi, testimoni sul posto della battaglia che ci possano ancora indicare i luoghi delle sepolture provvisorie dei nostri soldati. Comunque ora non vorrei togliere spazio a messaggi più importanti, sottolineo solo ancora una volta il grande coraggio che Lei ha avuto nel tributare ai nostri caduti ritrovati onore e gloria di una sepoltura Patria, non si arrenda mai e continui in questa opera di misericordia, anzi a tal proposito – se a Lei fa piacere – Le vorrei inviare una Mail al suo indirizzo di un mio pensiero che in questo momento mi stà balenando per la mente. La saluto affettuosamente, e grazie di tutto, Luigi.
Luigi, la aspetto. Con piacere.
Buonasera, sto cercando notizie di Rozza Francesco nato a S.Angelo Lodigiano nel 1915: era il papa’ di mio suocero.
Mi sono imbattuto per caso nel Vs sito e vorrei, se possibile, avere qualche informazione in piu’ al riguardo.
So che era stato internato nel campo di concentramento di Tambov.
Grazie per la disponibilita’, cordiali saluti
Fabrizio Ferrario
Per Fabrizio Ferraro.
Allora.Mandami una tua mail alla mia mail che è mcomunello@hotmail.it che ti spiego cosa richiedere.Aspetto.Maurizio
Confermo intanto quanto scritto dalla Renza Martini.Ieri purtroppo causa Maltempo ho avuto giornata impegnata (sono andato al Funerale del nostro Ultimo iscritto Reduce di Russia ma soprattutto REDUCE dalla PRIGIONIA in Russia.Catturato dal 18 Gennaio 1943 e rientrato il 23 Dicembre del 1945 ).
QUASI 3 ANNI nei Lager Russi !!! .
Non dico altro .Saluti a TUTTI quelli del Blog.Maurizio
..anche questo eroe se ne è andato pian piano….come foglie secche al vento…e questa volta è lui, il vento, lo stesso “siberiano” che l’ha raggiunto fin qui, quasi a volersi appropriare di ciò che è stato suo….a ricordargli i suoi vent’anni…
o forse l’ ha solo voluto “accompagnare” nell’ultimo viaggio ….
Fabrizio, sicuramente la parola ai più esperti……Pino Scaccia e Maurizio Comunello….nell’attesa di un loro approfondimento, Rozza Francesco nato il 18 aprile 1915 a Sant.Angelo Lodigiano , dalla Banca dati , risulta sepolto a Tambov, dove è morto il 18 marzo 1943…e quindi è lì, nella fossa comune…almeno sapete dov’è il corpo; siete fortunati, tanti di noi non avranno mai questo “regalo”, essendo i nostri cari dispersi “nel nulla”….Per quanto riguarda il ruolo e la divisione di appartenenza, se non ne sapete niente,dovreste leggerlo nel foglio matricolare da richiedere al Cedoc, del paese o provincia di appartenenza di Francesco…comunque Pino e Maurizio suddetti ,senz’altro ti spiegheranno tutta la trafila, per ottenere, se non l’avete ancora richiesta, tutta la documentazione e la croce al merito di guerra.
Un caro saluto, benvenuto nell’esercito ” dei nipoti”….
Grazie Renza, grazie Maurizio:ho letto soltanto questa sera le Vs risposte. Nei prossimi giorni mi mettero’ di nuovo in contatto con Voi .
Grazie ancora
un caro saluto
fabrizio
Come prima cosa vorrei fare un elogio ai componenti di questo blog per l’impegno preso ed al sig. Scaccia (ho letto i suoi libri sulle visite in Russia), e chiedo se posso avere un aiuto nella ricerca di mio zio: CANEGALLO ERNESTO nato il 29/2/1916 arruolato nel 38° rgt ftr Div. Ravenna I^ cp cannoni 37/42. Dal foglio matr. disperso il 22/1/1943 in ILJEWKA. Da racconti di mia madre forse fatto prigioniero sul fiume Don prima dello sfondamento effettuato dall’esercito russo. Ho già anche scritto a stiks ma ancora senza risposta. Trovo molti racconti da chi era tornato e libri ma poco sulla Div. Ravenna. Grazie anticipatamente ed un caro saluto.
Per Luigi.
Allora.La cità di ILJEWKA fu teatro di scontri tra la Div.RAVENNA ed i Russi proprio nei giorni da te citati di Gennaio 1943.Però trattasi di Localià situata ,diciamo così, lungo il corso del Fume DONEZ e NON del DON.E’ a circa 25 Km sulla Destra di VOROSCILOVGRAD per capirci distante un 4-5 Km dal corso del fiume sulla Sponda DESTRA.Facci sapere se come Familiari avete avuto la Croce al Merito di Guerra per Ernesto.Comunque la Compagnia Cannoni era quella da 47/32.Guarda nel Foglio Matricolare QUALE Numero ha tale Compagnia (3^-154^-oppure è quella di Accompagnamento REGGIMENTALE??).Facci sapere.Maurizio
Un saluto a tutti ed anche a te Pino, vorrei solo sapere se hai ricevuto la mia mail e se hai avuto tempo per leggerla, mi interesserebbe sentire un tuo pensiero in merito. ciao a presto, mia mail ice128@virgilio.it
Per Maurizio, ti ringrazio per l’interessamento, no non abbiamo avuto la Croce al Merito. Nel foglio matricolare e nel verbale di irreperibilità risulta: CANEGALLO ERNESTO 1^ Cp Cannoni 47/32 ( e non 37/42 come da me erroneamente indicato) del 38° Rgt.Fanteria Matr. n. 34822. Il racconto indicato mi viene riferito da mia madre che a sua volta l’ha ricevuto da mia nonna alla quale era stato raccontato da un commilitone alla fine del conflitto. Quindi senz’altro le date e i luoghi possono non essere precisi.
Luigi.
Per Luigi.
Allora se Tua Mamma è la sorella di Ernesto potrebbe fare la Domanda per richiedere la Croce al Merito di Guerra.Mandami una mail alla mia mail che trovi poco più sopra ( 7 commenti prima questo) e ti mando il facsimile della Domanda da fare e a quale CEDOC inviarla perchè a te come Nipote NON la danno.Maurizio
Questa testimonianza si potrebbe chiamare ” quando i miracoli si avverano “. Così Irina, bambina Ucraina dagli occhi di cielo, salvata da un Ufficiale medico della Julia, si trovò ad assistere, a distanza di decenni e senza saperlo, proprio quel vecchio Ufficiale, ormai al tramonto.
E dopo ditemi se la vita, con tutte le sue magagne e nonostante i politici, non sia meravigliosa.
Un tempo per nascere, un tempo per morire
di Livio Olivotto
Padola (BL)
Gennaio 1993. Non so per quale motivo, all’età di ottant’anni compiuti, ho deciso di fissare per iscritto i miei ricordi. Forse per un sentimento di riconoscenza nei confronti delle persone più care che mi hanno accompagnato nei momenti importanti della vita. O forse perché anche i più giovani possano conoscere vicende drammatiche dalle quali però è nata una nuova speranza di pace e amicizia. Comunque sia, dopo cinquant’anni è giusto che quegli avvenimenti di cui non ho mai parlato, tornino alla luce. “Dottor Umberto Arcari le conferisco la laurea in Medicina e Chirurgia, magna cum laude. Complimenti vivissimi”. Era il mese di luglio del 1936. Il rettore dell’Università di Padova, soddisfatto per l’esposizione della tesi, mi diede anche il tradizionale bacio accademico. Avevo ventiquattro anni ed un curriculum scolastico davvero ottimo. L’anno seguente sostenni l’esame di stato per l’abilitazione alla professione e poi nel maggio del 1937 andai a Londra dove lo zio Luigi risiedeva da molti anni. Grazie alla sua amicizia con il rettore di Scienze Mediche all’Università di Oxford, sostenni un esame di ingresso che mi consentì di frequentare un importante corso di specializzazione durato due anni. Nel 1939 tornai in Italia e mi trasferii a Firenze per seguire il Corso Allievi Ufficiali Medici al quale ero stato assegnato su mia richiesta. Purtroppo in quel periodo aleggiavano molti presagi di guerra e assieme ai colleghi ci interrogavamo preoccupati sul nostro futuro. Quando nel giugno del 1940 l’Italia entrò nel conflitto, non mi sorprese l’assegnazione come tenente medico alla Divisione Julia delle Truppe alpine. Dopo qualche discussione Maria ed io decidemmo di attendere il mio ritorno per il matrimonio. L’idea di lasciare a casa una potenziale giovane vedova proprio non mi andava. Con la “Julia” partimmo per l’Albania dove iniziammo a conoscere gli orrori della guerra. Poi, verso la fine dell’estate del 1942, fummo inviati in Russia, con destinazione Caucaso. Il viaggio in treno fu estenuante: Monaco, Lipsia, Varsavia, Minsk, Charkow. Quando arrivammo alla meta vi fu un contrordine del Comando: a marce forzate coprimmo a piedi 300 chilometri per posizionarci sul fronte del Don. Non sapevamo che quella esperienza ci avrebbe segnato per tutta la vita. Almeno quelli di noi che avrebbero avuto la fortuna di sopravvivere. Ai primi di settembre eravamo sul Don, a circa 50 chilometri da Rossosch ove aveva sede il comando del Corpo d’Armata Alpino. Il primo periodo fu piuttosto tranquillo. Il nostro battaglione si adoperò per preparare ricoveri e postazioni in vista dell’inverno. Dovevamo mettere a riparo mezzi e derrate, scavare fossi anticarro, minare vaste aree avanzate, costruire fasce di reticolati, organizzare postazioni di tiro protette. Tuttavia l’insufficienza delle nostre dotazioni militari e logistiche era evidente. Tutto lo schieramento era assai debole: in caso di attacco nemico le nostre linee erano troppo allungate e prive di riserve. E l’attacco arrivò puntualmente. Il 12 dicembre 1942 le truppe russe sfondarono il fronte all’altezza di Nowo Kalitwa. Dopo una resistenza disperata e impossibile durata oltre un mese e nella quale perirono 5000 alpini della nostra “Julia”, l’ordine di ripiegamento giunse finalmente il 17 gennaio 1943. Iniziò per tutti noi una tragica ritirata verso ovest, con la necessità di rompere la morsa che ci accerchiava da ogni lato in una vera e propria sacca. Camminammo continuamente nella neve e nel gelo, combattendo tenacemente ogni giorno per superare lo sbarramento delle truppe russe. Moltissimi caddero sotto il fuoco nemico, moltissimi, stremati, si lasciarono morire nella neve. Io non potevo fare molto per i feriti. Ormai non avevo quasi più nulla per fornire cure e medicinali. Una sera, in uno di quei tragici giorni, giungemmo in un piccolo villaggio ucraino formato da poche isbe. Su una slitta che mi precedeva avevo fatto adagiare tre alpini che ormai non potevano più camminare visto che i piedi erano quasi congelati. Era già tardi e decidemmo di chiedere aiuto e dei viveri bussando alla porta di un’isba isolata. Era molto pericoloso perché i russi potevano raggiungerci da un momento all’altro, ma eravamo davvero allo stremo delle forze. Aprì la porta una contadina dalla corporatura massiccia che avrà avuto più o meno la mia età. Il mio volto, una maschera di sporco, fatica e sudore incrostati dalla neve e dal ghiaccio, rese superflua ogni parola. La donna mi fece segno di entrare. Assieme ad un altro alpino portammo dentro anche i tre che giacevano sulla slitta. L’ambiente era caldo e accogliente. Una stufa ardeva in un angolo dell’ampia stanza di forma quadrata. I muri di rami intrecciati, ricoperti di gesso, consentivano di mantenere un bel tepore, nonostante il gelo dell’inverno russo. Gli alpini furono adagiati per terra, vicino alla parete. La donna ci portò subito dei bicchieri con dell’acqua, poi dal tavolo al centro della stanza, prese una pentola ed un cucchiaio. Si avvicinò agli alpini distesi. Io cercai di rialzarli e insieme alla donna li imboccammo lentamente con quella minestra calda che per noi fu come un nettare divino. Seduto accanto ai miei compagni ne bevvi anch’io qualche cucchiaio. Poi controllai gli arti degli alpini sofferenti. Mi accorsi solo dopo che nel lato opposto della stanza un angolo era chiuso con una piccola tenda. Nel silenzio dell’isba da quella zona proveniva un flebile lamento. La donna mi aveva osservato mentre cercavo di curare i miei alpini, anche se la borsa medica era praticamente vuota. Si fece coraggio e si avvicinò. Mi prese per mano e mi accompagnò vicino alla tenda che scostò lentamente. Su un giaciglio c’era un corpicino scosso da violenti brividi di febbre. La donna mi rivolse le prime parole da quando eravamo entrati: “Irina, dva roke, dva roke, doktor”. La voce era rotta per l’emozione. Accompagnò quelle parole in ucraino mostrando il pollice e l’indice della mano destra. Non fu difficile comprendere che la piccola Irina aveva solo due anni e stava davvero male. La visitai subito e compresi che una forte polmonite se la stava portando via. Allora mi venne in mente che nella borsa, nascosta in un taschino interno, avevo ancora una dose di un nuovo farmaco. Era stata una felice ispirazione quella che, dopo la sperimentazione ad Oxford, mi aveva portato negli anni seguenti a fare una piccola scorta del farmaco. I sulfamidici contro le infezioni erano stati da poco scoperti in Germania, ma varie nazioni ne avevano compresa l’importanza in vista della guerra. Era l’ultima dose di cui disponevo. Avrebbe potuto servirmi per qualcuno dei miei alpini, ma gli occhi della mamma di Irina mi avevano tolto ogni dubbio. Mi feci portare un bicchiere con dell’acqua. Non fu facile far prendere la pastiglia alla bambina che sopraffatta dalla febbre, non rispondeva alle richieste della madre. Con molta pazienza riuscimmo a farle ingurgitare la medicina. Poi mi distesi sfinito accanto al giaciglio e caddi in un sonno profondo. Ricordo ancora come fosse ieri l’immagine che mi apparve davanti agli occhi quando mi svegliai. La donna in piedi e accanto a lei, attaccata alla gonna, una bimba bionda, pallida ma serena. Non feci in tempo ad alzarmi che la donna mi abbracciò piangendo e mormorando “spasiba doktor, spasiba”. Non sapevo cosa dire. Mi ritrovai in braccio la bambina. La fronte era fresca. Aveva dei meravigliosi occhi azzurri ed un sorriso dolcissimo. Mi guardava con tenerezza e senza alcuna paura, nonostante il mio aspetto trasandato. Sembrava un piccolo angelo biondo. Era giunto il momento di partire. La slitta fuori dall’isba era pronta per trasportare i miei alpini. Ma prima vi caricammo tutte le provviste che la donna volle donarci, nonostante le difficoltà: patate, rape, un po’ di carne secca, viveri che sarebbero risultati preziosi nei giorni successivi di marcia estenuante. Ci congedammo da Irina e da sua madre e riprendemmo il cammino. Dicono le Scritture che c’è un tempo per nascere e un tempo per morire. Evidentemente non era ancora giunto il nostro tempo di morire. Così è stato per Irina, così è stato per me che ebbi la fortuna di poter tornare a casa, mentre moltissimi miei compagni sono rimasti in Russia, sepolti sotto la neve. La tristezza della tragedia passata non ha mai abbandonato il mio cuore. È rimasta lì in un angolo per tutti questi anni, nonostante i momenti belli vissuti dal mio ritorno a casa fino ad oggi. La vita trascorsa assieme a Maria è stata meravigliosa, come la gioia che ci hanno dato i nostri due figli entrambi medici, che ora però vivono all’estero. L’anno scorso Maria ci ha lasciato. Appunto: c’è un tempo per la guerra e un tempo per la pace, c’è un tempo per nascere e un tempo per morire. Io lo attendo serenamente”. La donna terminò la lettura e richiuse il diario. Guardò verso la sedia a rotelle dove Umberto stava riposando. D’improvviso il vecchio aprì gli occhi. Il volto affilato e lo sguardo profondo, mostravano una volontà ed una fierezza non fiaccate dall’età e dalla malattia. Lei pensò a quell’ultimo anno, a quando si erano ritrovati casualmente e aveva deciso di stargli vicino per aiutarlo, visto che ormai era vedovo e solo. I loro sguardi si incrociarono per un attimo. Irina sorrise dolcemente e Umberto, tranquillizzato dagli occhi azzurri del suo piccolo angelo, si riassopì.
una storia semplicemente meravigliosa,,,
Neppure De Amicis avrebbe potuto scrivere nel suo libro ” Cuore ” una storia tanto bella , e con un finale a dir poco meravigliosamente bello . Graziano ha ragione nel dire che la vita è veramente una cosa meravigliosa , nonostante ci sia gente ( i politici ) che fa di tutto per rovinarla . La vera solidarietà è fatta da chi divide quel poco o niente che ha con chi ha meno di lui ; non da chi ha tutto e , per mostrarsi grande , finge di donare col cuore il superfluo .
Egr. Maurizio Comunello
ho trovato importantissima la sua attività di ricerca storica al fine di mantenere viva la memoria e l’interesse nelle menti e nei cuori di tanti italiani.
Le chiedo di aiutarmi nel cercare notizie circa il fratello di mio nonno:
Serg. Giannico Vittorio nato il 13/07/1915 ad Atessa (CH) indicato come disperso in data 15/12/1942 e deceduto a Tambov in data 11/03/1943. Appartenente al 9° RGT Artiglieria dell’Armata.
Tengo molto a recuperare più notizie possibili, perchè mio zio era una personalità eccezionale per l’epoca. Benchè provenisse da una famiglia di contadini era dottore in Scienze Politiche (conserviamo gelosamente il diploma di laurea con votazione 110 e lode, Regia Università di Roma), impiegato presso il Ministero del Lavoro, conesceva e parlava il francese e il tedesco, e prima di partire volontario per la Russia aveva iniziato a studiare il russo su grammatiche francesi. Io e la mia famiglia abitiamo nella sua casa natale, in contrada S.Marco di Atessa. Quindi capisce il valore che possa avere per me una qualsiasi altra notizia su di lui.
La ringrazio fin da ora per il suo interesse e per il lavoro svolto.
Cordialmente Gabriele Umberto Giannico
Per Umberto Giannico.
Allora.Dimmi se sono ancora viventi eventuali Moglie,Figli,Fratelli o Sorelle.Questi potrebbero chiedere oltre alla Copia del Foglio Matricolare anche la Croce al Merito di Guerra per Vittorio ,se non fosse mai stata consegnata ai Familiari.Invece i Nipoti ,per le Leggi vigenti ,possono chiedere SOLO la Copia del Foglio matricolare al CEDOC competente oppure all’Archivio di Stato.Potresti comunque ,intanto, chiedere all’Albo d’Oro a Roma tel.06-47354648 (al mattino)la Copia del Verbale di Irreperibilità di Vittorio.Poichè però Vittorio NON è più Disperso ma risulta Morto al Lager 188 TAMBOW (o Tambov dipende dalla grafia di translitterazione dal cirillico) come Familiare adesso potresti chiedere la Copia del FASCICOLO DI PRIGIONIA di Vittorio tramite i Memoriali Russi.Erano Documenti rimasti Segretati per oltre 50 anni e adesso Desegretati.Ricorda che per la Legge Russa devi pagare per avere la Copia (trattandosi di Documenti Storici).Trattasi dell’Interrogatorio fatto al Prigioniero e sotto ai 5-6 Fogli dovrebbe esserci LA FIRMA di Vittorio, l’Ultima che ha fatto da vivo ,per presa visione !!Fammi sapere e casomai contattami alla mia mail privata vedi qui sopra, risposta del 6 Febbraio.Sappi che come Familiare potresti Iscriverti all’UNIRR (cioè la Associazione dei Reduci di Russia) che comprende anche i Familiari.Maurizio
caro Umberto, leggo solo ora la sua memoria e spero si sia mantenuto in contatto con il forum per leggere quanto sto per dirle. Il 9° artiglieria d’armata non era un rgt (reggimento) ma raggruppamento (rgp) ed era costituito da 6 diversi gruppi cannoni con specifici calibri che vennero poi suddivisi per costituire gruppi pluricalibro . In tale forma i gruppi vennero affidati in appoggio ai diversi corpi d’armata. Sarebbe dunque necessario lei cercasse di sapere a quale gruppo apparteneva Vittorio o almeno quali cannoni aveva il suo gruppo. Potrò così condividere con lei quanto trovato nella ricerca per mio zio che apparteneva al LXXIII gruppo del 9° rgp .
Sig Bulgarelli ho scoperto soltanto adesso che mio zio Benedetti Angelo faceva parte del XXXIV Gruppo Artiglieria motorizzata cannoni 149/40 del 9° Raggruppamento d’Artiglieria della 8^ Armata come Suo zio e che risulta disperso in prigionia sul fronte russo dal 15/01/1943.
Se riesce a scoprire ulteriori elementi atti a poter almeno individuare il luogo di sepoltura mi farebbe immensamente piacere.
Cordialmente.
Gaetano Benedetti
Dello stesso raggruppamento 9 RGPT. di C.d’ARM. ART.faceva parte mio zio Benedetti Angelo nato il 15/9/1914 a L’ Aquila e dato per morto in data 15/1/1942 senza che sia noto il luogo di decesso né quello di sepoltura.
Saluti.
Gaetano Benedetti
Nella situazione disperata dei nostri cari durante l’inferno della campagna di Russia, anche un cane poteva aiutare a sopravvivere.
Ciò traspare da questa stupenda, commovente poesia di un reduce, Sante Mucchietto di Mossano, dedicata al ricordo di Lilla “e mentre ti guardo, tu vivi
io vivo, tu vivi
così ogni gelo scompare
di tempo e di storia.” Solo alcune parole di
RICORDO DI LILLA
Russia, inverno-inferno 1942/43
Assai lontano
il tempo
quel tempo
e timidi, increduli, non so
se i giovani d’oggi
siano a cercarlo riscritto
come leggenda di storie
vere, crudeli
e fugaci….
Ma il tempo, quel tempo
io vedo
perché ancora vivo.
L’osservo presente
nel cuore,
e col pensiero io
corro lontano, sì, corro,
corro sui declivi nevosi,
sulle doline, sui ghiacci
del Don,
mentre muta da tempo
tu taci.
Eppure silente, ombra
calda di sogno
tu mi accompagni, tu sei.
Lilla.
Povero nome di cane,
e povera storia
la nostra
ma dolce fantasma
dolce viva memoria
ed è bello sognare sentire
lunghi fili d’oro
il tuo pelo, e ancora posare
scaldare i rattrappiti
miei piedi di fante
quand’era pur guerra
sfamarti….
con quel maledetto
mio doppio soffrire
nelle intemperie
il morso feroce del gelo
e tra l’umile gente
vagando a cercare, baciare
una mano indulgente…
davvero
era guerra sfamarti.
Ma tu,
tu non fosti un cane!
Ancora mi sorge il chiamarti
“Lilla, idì scudà” sù, vieni,
e tu pronta alzavi la testa
fedele, sicura accorrevi
allegra mi offrivi il tuo circo
le bizze gioiose e i dispetti
il gioco del cuore…
Tu no,
tu non fosti un cane!
E sempre, nel tempo rimosso
nell’oggi del tempo
il tuo calore io sento,
io sento di viver la vita
per il tuo grande dono
d’amore….
Lilla,
io chiamo fortuna
l’esser uno tra i pochi
e vederti brillare, giocare
ancora ai miei occhi,
e mentre ti guardo, tu vivi
io vivo, tu vivi
così ogni gelo scompare
di tempo e di storia.
Sì, tu
tu non fosti un cane
ma vita.
Sante Mucchietto
novembre 1995
Un caro saluto
Graziano
Ciao Maurizio,
oggi è stata pubblicata la pagina dedicata a mio zio Bruno sul sito della Divisione Vicenza.
Ecco il link dove ho raccontato la sua storia grazie al tuo prezioso aiuto e a quello di Silvia Falca.
Per non dimenticare…
http://www.divisionevicenza.com/brigobruno
Invio questo episodio, tratto da ” Vita quotidiana durante la campagna di Russia ” dell’Alpino Pasquale Grignaschi, a memoria di tutti quegli ” sconci “, quei ” Pierino ” dall’animo semplice e nobile, diventati eroi loro malgrado.
N.B. fra gli Alpini il termine ” sconcio ” definiva, bonariamente, i conducenti dei muli.
“Troviamo rifugio in un paesetto di poche isbe, un’ ora di cammino più avanti: Nadolnoje. Qui, per la prima volta, mi rendo conto che del nostro IV battaglione siamo rimasti troppo pochi.
In questa zona avvenne il toccante episodio di Pierino Balocco, un contadino del Monferrato che lavorava i terreni di proprietà della sua familia. Aveva compiuto il servizio militare di leva e poi, a causa del complicarsi della situazione politica in Europa, la ferma militare gli era stata prolungata, con grave danno, poiché i campi richiedevano il suo contri- . buto di lavoro. Lo incontrai così, al mio richiamo alle armi, nel reparto muli della 124a compagnia, all’interno della quale l’amore per gli animali aveva fatto di lui un ottimo conducente. Mi fu subito simpatico. Nel fatale gennaio 1943, durante il ripiegamento del Corpo d’Armata Alpino, conduceva una slitta carica di feriti e di congelati sull’ erta pista ghiacciata che affrontava un esposto dosso, superato il quale avremmo trovato il paese meta per la notte. Era quello un passaggio obbligato, intensamente bersagliato dalle artiglierie dei blindati sovietici e dai numerosi mortai, cosparso di caduti e di materiali abbandonati. Pierino Balocco precedeva la slitta, calmo, con quel suo viso un po’ scanzonato, un po’ troppo lungo, sormontato da un ribelle ciuffo di capelli rossi che sfuggiva dagli orli del passamontagna, il lungo affilato naso piegato verso la destra del volto che doveva provocargli difetto nel respiro, se era costretto a tenere semiaperte le labbra tra le quali appariva il nero huco lasciato dalla mancanza di due incisivi. Verso il culmine della salita i colpi in arrivo si erano rinfittiti e il mulo aveva dato evidenti segnali di crescente nervosismo, sicché il conducente, nell’intenzione di calmarlo, gli aveva avvolto attorno alla testa la sua coperta per attenuare il bagliore e il fragore delle esplosioni e sopratutto, per proteggere il dolente carico a lui affidato dai movimenti e scarli improvvisi del quadrupede. Subito dopo, una salva di morlaio centrò il traino della slitta e Pierino Balocco, avvinghiato al collo del mulo, in un estremo atto di protezione e di dedizione, volò lassù, fino al Paradiso di Cantore.
A Pierino Balocco, conducente di muli, a volte dileggiato dai compagni come “sconcio”, fu concessa la medaglia d’argento al valore militare.”
Un caro saluto agli amici ed a Pierino Balocco che da lassù, a quanto pare, ha voluto essere ricordato in questo blog
Graziano
Per Graziano
E’ una bella storia.Grazie per avercela fatta conoscere.Pierino merita questo ricordo.
Un saluto affettuoso
Serafina Belotti
Un’altra bella storia tra le tante che abbiamo letto su quei soldati, giovani figli e padri stappati alle loro famiglie.
Mi sento di ripetere queste parole scritte “da loro”: NON VENDICATECI, RICORDATECI, FATECI VIVERE ANCORA.
Il giorno di Pasqua 2013 è’ stao messo online il nuovo sito dell’Unione Nazionale Reduci di Russia.
Frutto delle mie ultime settimane di lavoro, offre, tra l’altro, la consultazione della banca dati di 91735 caduti in terra russa, elenco che prima si poteva consultare solo in forma cartacea. Questo strumento, a differenza di quello analogo di Onorcaduti, permette di effettuare vari generi di ricerca, anche a fini statistici o di studio. Chi apprezzerà questo lavoro è invitato a cliccare su “Mi piace” e anche nel riquadro “Seguici su Facebook” del sito.
Il materiale presente sta pian piano crescendo, e spero che possa diventare un punto di riferimento per tutti coloro che si occupano di questi argomenti.
Inoltre all’interno del sito ho creato un forum, a cui siete invitati tutti con commenti, riflessioni, proposte e con l’invio di materiale inerente alla Campagna di Russia.
L’indirizzo è http://www.unirr.it oppure http://www.fronterussounirr.it
La storia continua ed è importante.
Grazie, Pierantonio, grazie U.N.I.I.R. per il prezioso lavoro.
Graziano
Buongiorno, mio zio Giuseppe Bergero, classe 1916, 52° reggimento, mancato nel 1997. Ha sempre evitato di raccontare la sua esperienza in Russia. Chiunque sappia dirmi qualcosa può contattarmi. Grazie
Per Sandro.
Spero di aver messo a posto il mio computer.
Allora tuo nonno dovrebbe essere stato appartenente al 52°Reggimento Artiglieria della Divisione TORINO.Se non lo hai richiedi una Copia del Foglio Matricolare all’Archivio di Stato della Provincia di Nascita del Nonno.Poi consulta o leggi i libri scritti sulla Torino dal sito UNIRR dovresti trovare in Biblioteca un lungo elenco.Ricorda che puoi iscriverti anc he alla UNIRR così continueremo la Memoria.Maurizio
Mio padre Mario Serena morto nel 1996 è rientrato congelato dalla Russia; faceva parte del 52 artiglieria ed è scampato all’accerchiamento di Arbusow. Ha ricevuto una medaglia in quanto quale ufficiale superiore (maggiore) ha preso il comando ed ha permesso il rientro di circa 150 commilitoni. Alcuni suoi superiori hanno invece rifiutato il comando preferendo imboscarsi.
Come quasi tutti i reduci era molto refrattario a ricordare le sofferenze patite: chilometri e chilometri a piedi e nella neve affrontando e superando molteplici accertamenti con conseguenti perdite (anche il fratello dello scrittore Riccardo Bacchelli)
Questo è tutto quello che so: arrivato a settanta anni vorrei conoscere gli scritti sulla divisione Torino (Gen. Lerici) ed in particolare sul 52 artiglieria.
Grazie.
Per Pier Luigi Serena.
Allora.Se vai nel sito fronterussounirr.it trovi sopra quanto scrito da Segato ed entri in Biblioteca troverai molti Titoli di libri sulla Divisione Torino che passò per la Battaglia di Arbusov,Arbusowo o Arbuzovka e poi arrivò a Certkovo.Qui rimasero circondati dai Russi fino al 15-16 gennaio 1943.Tieni presente che la Torino partì già nel 1941 per la Russia.La Relazione del generale Lerici era stata stampata anche nel libro di Bedeschi Fronte Russo c’ero anch’io.Aspettiamo una Tua Iscrizione alla UNIRR visto che esiste in Toscana una Sezione dell’UNIRR.Maurizio
Mio nonno Prillo Pietro apparteneva al 48 rgt fanteria mobilitato operante a montenegro, 9 sett 43 fu fatto prigioniero dai tedeschi. il 4 ott 44 liberato dalle truppe russe ed internato nel 102 campo in ucraina. mio nonno fortunatamente rientro in italia a pescantina nel nov 1945 e torno a casa a montalbano jonico prov matera. cosi risulta dal foglio matricolare.come faccio a sapere dove fu portato dai tedeschi?dove fu liberato dai russi? il 102 campo in ucraina dove si trova? stranamente questi luoghi nel fg matricolare non sono indicati,,,,potreste aiutarmi grazie!
Allora.
Tuo nonno Pietro era con la Divisione FERRARA che dopo avere partecipato alla guerra in Albania-Grecia fu dislocata in MONTENEGRO dove i suoi Militari furono fatti Prigionieri dai Tedeschi dopo 8 Settembre 1943.
Esiste un Ente in Germania che potrebbe darti informazioni sul Lager dove fu portato.
Invece per sapere qualcosa sul lager 101 dei Russi dovresti scrivere una mail ai Memoriali Russi e chiedere una Copia del FASCICOLO di PRIGIONIA di Pietro.
Trovi indirizzo in pagina Home Page sul lato DESTRO verso il basso dove è scritto MEMORIALI RUSSI.
Scrivimi anche ala mia mail che è mcomunello@hotmail.it che ti scrivo indirizzo dell’ente in Germania.
Se non lo hai già fatto potresti chiedere di avere la Concessione della Medaglia d’Onore per gli Ex Deportati nei Lager in Germania.
Maurizio
Buon giorno, è possibile sapre notizie di Pitzalis Gino nato il 13.02.1920 a Portoferraio, residente a Perdasdefogu, appartenente 9° Btg mortai Pasubia. Grazie
Per Salvatore Mura.
Allora.Se non lo hai richiedi una Copia del Foglio Matricolare di Gino all’Archivio di Stato della Provincia di Nascita.
Poi fai una telefonata ,al mattino, all’Albo d’Oro a Roma e chiedi la Copia del Verbale di Irreperibilità e TUTTE le Notizie che hanno su Gino.
Sembra da alcuni Documenti che sia con il IX (9°) Battaglione Mortai Divisionale da 81 mentre altri Documenti lo danno col 79°Reggimento Fanteria sempre della Divisione PASUBIO.
Incomincia a CHIARIRE questo punto.
Infine ti informo che risulta Morto il 28/02/1943 in un Lager Russo ma NON si sa quale ,per il momento.
Per cui ,dopo che hai i Documenti e le Notizie che ti daranno e ti diranno,fai via mail,una Richiesta di avere la Copia del Fascicolo di Prigionia di Gino ai MEMORIALI RUSSI ,trovi indirizzo su home page sulla Destra scendendo giù.Scrivi in italiano frasi semplici e senti cosa ti dicono.
Maurizio
Eccezionale….
GENTILMENTE CERCO NOTIZIE SU MIO NONNO Gilardi Gregorio nato a Bosisio (Co) il 23-09-1912 DISPERSO IN RUSSIA
GRAZIE
Per Cristian Butti.
Allora.
Negativo ripeto NEGATIVO.
NON ho trovato questo Nominativo tra I Caduti o Dispersi in Russia.
Sei sicuro che abbia partecipato alla Campagna di Russia ?
Richiedi subito una Copia del Foglio Matricolare di Gregorio all’Archivio di Stato di Como.
Poi richiedi un Certificato di Nascita e quello di Morte presunta all’Ufficio Anagrafe del Comune di Nascita di Gregorio.
Poi manda il tutto ad Onorcaduti oppure all’Albo d’Oro a Roma perché sia inserito il suo nominativo nell’elenco dei Morti in Russia.
Se vai nel sito http://www.unirr,it troverai anche i Moduli per le varie Richieste .
Fammi sapere come evolve la Storia.
In effetti nell’Elenco a Cargnacco (UD) vi sono 69.000 Nominativi circa mentre DOVREBBERO essere 79.000 circa !!
Quindi ne mancano parecchi e quello di Tuo Nonno potrebbe essere tra questi Mancanti
Maurizio
buongiorno. cerco notizie sui movimenti di ritirata della divisione Torino, a cui apparteneva mio zio TARDUCCI ARTURO , nato il 30/5/1921 fante, catturato il giorno 22 dicembre 1942…se possibile vorrei capire piu’ o meno dove è stato fatto prigioniero ..grazie a chi mi dara’ notizie in merito..
Per Maurizio Tarducci.
Allora.
Ieri che era la 3^Domenica di Settembre sono andato,come ogni anno ,alla Cerimonia a Ricordo di TUTTI i Caduti e Dispersi della Campagna di Russia che si svolge a CARGNACCO(UD) al tempio che è l’Unico Monumento Nazionale della Campagna di Russia.Ho avuto impegno.
Oggi ,quindi,posso rispondere.
Intanto Tuo Zio NON era un Fante ma un Artigliere appartenente al 52°Reggimento Artiglieria della Divisione TORINO.
La data di cattura del 22 Dicembre 1942 fa pensare sia avvenuta ad ARBUZOVKA (ARBUSOWO,GARBUSOWO) è sempre la stessa località in grafie diverse perché adesso lì in Russia hanno cambiato Nome ai Paesi e una volta sulle Carte Topografiche Tedesche vi erano questi nomi.
E’ la Località “famosa” per la Battaglia che vi si svolse nota anche come il Vallone della Morte.
Comunque la Div.Torino era in linea lungo il Don e ricevette l’Ordine di Ripiegamento con direzione verso CERTKOVO.
Nel bel libro di E. CORTI sono descritti TUTTI i giorni del tragitto fino a Certkovo ed anche oltre fino all’uscita dalla sacca il 16 Gennaio 1943.Troverai i vari Paesi percorsi da Malewannj a Medowo ecc.
Se vai a vedere il sito unirr.it troverai anche delle Carte Topografiche della Zona.
Dicci se hai Copia del Foglio Matricolare e se vi hanno dato a qualche Familiare la Croce al Merito di Guerra per Arturo.
Dovresti però anche sapere dove è Morto Arturo.
Ci risentiamo.
Maurizio
La ringrazio della celere risposta,ho il foglio matricolare, i familiari piu stretti (madre,padre e sorella sono tutti deceduti) ma non hanno mai ricevuto nessuna decorazione,io non so se posso averla in quanto nipote(l’ultimo) ma mi piacerebbe. Un’ultima cosa dove posso trovare il libro da Lei citato? Ancora,il cimitero di sepoltura e il 241/3 di Vilva Boskaja.
Il libro di corti in Libreria lo trovi era stampato da MURSIA ma adesso dovrebbero aver fatto una nuova edizione con altro Editore.
Come Nipote NON credo te la diano però provaci non si sa mai.
Vieni sul sito http://www.unirr e trovi anche i Moduli per le Richieste.
Il Lager 241/3 devi guardare nella Regione di PERM .
Il 241 aveva diverse Sezioni 1-2-3-ecc.
Ci risentiamo.
Maurizio
Cerco informazioni del mio pro-zio SIRONI VALERIO, nato il 20/12/1921 (Montevecchia, COMO), Mortarista della 52esima, 81 Divisione Torino, 2° compagnia..numero Posta Militare 152.
Ultimi contatti datati 7 dicembre 1942.
Grazie infinite !
Per Alessandro Di Gregorio.
NEGATIVO.
NON trovo questo Nominativo.
Chiedi all’Archivio di stato di Lecco (dato che Montevecchia è in Provincia di Lecco) oppure a quello di Como per avere la Copia del Foglio Matricolare di Valerio e poi facci sapere.
Sei sicuro del Nome ?Sarebbe bene avere un Estratto di Nascita del Comune anche per successive Ricerche.
Ci risentiamo.
Maurizio
In effetti era sbagliata la data di nascita (che è il 17/12/1921) e il luogo (nel 1921 Montevecchia ancora non era comune) il comune di nascita è Cernusco Lombardone, sono riuscito a recuperare la data presunta del decesso sul sito del ministero della difesa ma dalla testimonianza di un suo ex compagno d’armi sembrerebbe essere stato catturato dai Russi, come e dove posso scoprire se questo è vero ?
Grazie infinite per la risposta
Gent.imo colonello ho mandato 4-5 mesi fa richiesta ai memiriali russi del fascicolo di prigionia di mio nonno Prillo Pietro fatto prigioniero dai russi il 4 ottobre 44 nei balcani e deportato in ucraina nel 101° campo. dal foglio matricolare si evince solo che fu fatto prigioniero dai tedeschi dopo l 8 sett in montenegro. dove fu preso dai russi? in quale localita russa fu deportato? ecco il perche della rixhiesta ai memoriali ancora inevasa…..mio nonno apparteneva al 48 fanteria divisione ferrara e fece ritorno a pescabtina nel novembre 45. se puoi aiutarmi nella ricerca. grazie.
Per Luciano Miraglia.
Allora.
Rifai una nuova mail con richiesta di sollecito ai Memoriali Russi per richiesta della Copia del Fascicolo di Prigionia di tuo Nonno.
Poi scrivi una richiesta di sapere Notizie riguardo al rientro dalla Prigionia del Nonno in Russia ad Onorcaduti a Roma.
Poi potresti chiedere Notizie ad un Ufficio in Germania per sapere in quale Lager Tedesco era Prigioniero Pietro.
Comunque da quel che so io il Lager 101 in Russia è quello di LOINO nella regione di Kirov situato a 300 Km da Kirov vicino alla sorgente del Fiume KAMA.In questo Lager risultano Morti 61 militari Italiani.
Altro non saprei dirti.
Non sono Colonnello solo Tenente.
Ci risentiamo.
Vieni a vedere anche il sito http://www.unirr.it
Maurizio
Sto cercando di ricostruire le vicende del nonno di mia moglie,alpino (classe 1912) della cuneense,deceduto in prigionia nell’aprile del 43(russia bistriaghi).Dal foglio matricolare risulta essere partito per la Russia il 28/12/1942 con il II^ reggimento alpini,non vengono riportati altri dati riguardanti l’inquadramento, presenti invece per altre mobilitazioni precedenti iniziate con l’arrivo al magazzino di mobilitazione del btg Borgo San Dalmazzo.
Da qui sono iniziate le mie ricerche “storiche” sia sul web che sui libri.
In breve: le vicende di questa persona sono legate alla sorte del 104^ reggimento di marcia, se le notizie riportate sul foglio matricolare sono esatte,al II^ btg complementi del maggiore Allemandi.
I testi su cui ho trovato informazioni relative ai complementi della Cuneense sono: Alpini dal Tanaro al Don (Ferraris),Sacrificio di alpini sul Don (Quattrino),Tragico Don (Fortuna/Uboldi). Dal libro di Quattrino si hanno notizie dettagliate delle compagnie del I^ btg complementi del ten. col. Scippacercola. Per il II^ btg complementi (complementi per il II^ reggimento alpini) le informazioni non sono (secondo me) esaustive.Se dal testo di Ferraris sembra che l’intero btg non entri nella sacca (vedi vicende della “tradotta dei lavativi”), nel testo di Fortuna/Uboldi si citano, come bloccate a Karkov il 16/1 le sole tradotte del Gemona (julia) e del Saluzzo. Non ci sono notizie relative al resto del btg e non è chiaro se le compagnie 607,608,402, o parti di esse ,siano entrate o no nella sacca e che fine abbiano fatto.
Vi chiedo se avete informazioni a riguardo per capire se la mia analisi è congruente e continuare nella mia ricerca .
Grazie.
Per Silvio Tonarelli.
Allora.
Sarebbe bene che mettessi questo Annuncio -Ricerca anche sul sito http://www.unirr.it
Inoltre potresti Richiedere la Copia del Fascicolo di Prigionia del Nonno di Tua Moglie ai Memoriali Russi,trovi indirizzo in alto sulla destra.
In effetti sui Battaglioni Complementi,che facevano parte dei Reggimenti di Marcia è stato scritto poco.
Del II° Battaglione Complementi manca ,dalla tua lista scritta, la 612^ Compagnia.
Bisognerebbe sentire quelli dell’Ufficio Storico dell’Esercito Italiano a Roma cosa hanno come Documenti al riguardo.
Però i Complementi del Gemona erano del IX°Battaglione mentre quelli del Saluzzo erano di altro Battaglione.
Ci risentiamo.
Maurizio
Per Maurizio Comunello.
La cp 612 era la compagnia rimpiazzi del Saluzzo,secondo Fortuna/Uboldi la tradotta che la trasporta rimane fuori dalla sacca perchè bloccata a karkov la mattina del 16/1/43.Se prendiamo come riferimento il racconto di Quattrino,che descrive come erano composte le 2 tradotte che trasportavano il primo battaglione complementi destinato al primo reggimento alpini della divisione cuneense,dovremmo pensare che sulla tradotta del Saluzzo dovesse viaggiare anche un’altra compagnia o parti di essa.Doveva esserci anche un’altra tradotta che trasportava il resto del battaglione.Sulle compagnie 402,607,608,appunto,non riesco a trovare nessuna informazione ne sul web ne su alcun testo.Chiedevo a lei o a qualcuno che frequenta il blog se ci sono informazioni a riguardo.
La ringrazio per la disponibilità e la saluto.
Silvio.
Per Silvio Tonarelli.
Allora.
Per il trasporto del I° Battaglione Complementi furono fatte 2 Tradotte,cioè 2 Convogli Ferroviari.
Anche per il II°Battaglione Complementi furono fatte 2 Tradotte.
In Totale quindi i 2 Battaglioni Complementi per la Divisione CUNEENSE erano trasportati con 4 Tradotte..
Il I° Battaglione Complementi partì da GARESSIO(CN) il 29/12/1942 con 2 Tradotte.
Arrivarono a Rossosch il 10 GENNAIO 1943.
Sulla 1^Tradotta c’erano la 601^Compagnia Complementi per il BATTAGLIONE MONDOVI’,la 602^Compagnia Complementi per il BATTAGLIONE CEVA,ed il Plotone Comando di Battaglione.
Seguiva sulla 2^ tradotta ,distanziata di alcune ore,la 604^Compagnia Complementi per il BATTAGLIONE PIEVE DI TECO e la 401^Compagnia Complementi Armi d’Accompagnamento per le analoghe Compagnie Armi d’Accompagnamento dei 3 Battaglioni suddetti.
Il II°Battaglione Complementi dovrebbe essere partito il 31 /12/1943 sempre da GARESSIO(CN) e portava,su 2 Tradotte separate anch’esse di alcune ore,il Plotone Comando di Battaglione,la 607^Compagnia Complementi per il BATTAGLIONE BORGO SAN DALMAZZO,la 608^Compagnia Complementi per il BATTAGLIONE DRONERO,la 612^Compagnia Complementi per il BATTAGLIONE SALUZZO e la 402^Compagnia Complementi Armi d’Accompagnamento per le analoghe 3 Compagnie Armi d’Accompagnamento dei 3 Battaglioni suddetti.
TUTTE le 2 tradotte del II° Battaglione Complementi furono fermate il 16 GENNAIO 1943 vicino a CHARKOV ,causa interruzione della linea Ferroviaria e poi dopo 4-5 giorni andarono a CERNJGOW.(se ricordo bene).
Pertanto quelli del II° Battaglione Complementi,che io sappia, NON raggiunsero la 1^Linea.
Probabile che quelli del I°Battaglione Complementi abbiano dato alcuni degli Uomini al II°Reggimento Alpini per compensare le Perdite.
Infatti il Tuo parente risulta partito per la Russia il 29 DICEMBRE 1942 cioè quando partì il I°Battaglione Complementi e NON il II°Battaglione Complementi che partì il 31 DICEMBRE 1942.
Altro non so.
Maurizio
per maurizio comunello
E’ quella del “prestito” ad altro battaglione una ipotesi a cui avevo pensato,se anche lei la prende in considerazione dovrò tornare a valutare tale possibilità.
Ne approfitto per augurarle buon anno e la ringrazio ancora per la grande diponibilità.
Silvio.
Per Maurizio Comunello
Ancora sui complementi della Cunense.
Dalla lettura del libro”noi soli vivi” di Vicentini (ancora in corso) e dall’incrocio di dati, presenti sul web (in particolare sul sito della scuola militare alpina di Aosta) con quello letto fino ad adesso, credo di poter dire che un grosso scaglione del secondo battaglione complementi comprendente la cp 608 e la cp 402 sia giunto a Rossosch la mattina del 15 gennaio 1943, mentre la 612 e la 607 siano rimaste bloccate nei pressi di Charkov, fuori dalla sacca, il 16 gennaio 1943.
Saluti
Silvio.
Sono Pierluigi e come tante famiglie italiane ho avuto dei Cari che hanno combattuto in Russia durante la folle seconda guerra mondiale. Il mio nonno, Michele Piscedda bersagliere riusci’ a tornare dopo Mille peripezie. Mentre mio zio Attilio Bacchis e’ deceduto durante la prigionia
Mi sono appassionato dell’argomento ed ho scoperto tramite Onorcaduti che lo zio Attilio e’ sepolto nel Campo 241 presso Vilva Vosvolod (regione Perm)
Vorrei partire con mio padre e i miei figli e rendere omaggio a questo giovane partito Dalla Sardegna a 20 anni e mai piu’ tornato
Prima di intraprendere questa impresa vorrei essere certo che la sepoltura esista veramente e il cimitero sia accessibile
Ho fatto Gia’ diverse ricerche tra cui la stessa Ambasciata italiana a Mosca ma senza risultati apprezzabili
Vi sarei estremamente girato se poteste fornirmi un aiuto a tal riguardo. Mi servirebbe sapere se esiste il cimitero e se le sepolture sono nominative. Inoltre se possibile gradirei avere anche eventuali info logistiche nel caso conosciate la regione
Vi ringrazio e vi saluto
Pierluigi Bacchis
Per Pierluigi Bacchis.
Allora.
Vieni a vedere anche il sito http://www.unirr.it
Comunque se vuoi andare dovresti farlo in stagione Estiva e appoggiarti ad una Organizzazione di Viaggi.
Sul Lager 241 la storia è un poco complicata.
Esistevano diverse “succursali” di questo Campo di Prigionia mi pare fossero 6 se ricordo bene.
Attilio era della Divisione Torino,faceva parte del 52°Reggimento di Artiglieria.
Prima fai una Telefonata ad Albo d’Oro e poi scrivi anche ad Onorcaduti.
Dovrebbe essere sepolto al 241/1 di VILVA.
Era arrivato lì dal Lager 56 di UCIOSTOJE a fine Marzo 1943.
Mandami una tua mail ,alla mia mail che è mcomunello@hotmail.it che ti spiego il resto.
Da quel che so, sono sepolti in Fosse Comuni.
Ci risentiamo.
Maurizio
Buongiorno cerco notizie di mio Nonno MAFFEI QUINTO (QUINTILLIO) NATO A LICENZA …MORTO NEL MESE DI LUGLIO 1942 dalle parti del DON guidava i camion
Per Marco Maffei.
Allora.
Risulta sì in Elenco Maffei Quintilio nato il 09/01/1916 a LICENZA (RM) e Morto in data 28/07/1942 .Risulta Sepolto al Cimitero Militare Campale Italiano di LUGANSK (ex VOROSCILOVGRAD).
Faceva l’Autiere addetto al Quartier Generale di Divisione (non so però quale Divisione).
Chiedi Copia del Foglio Matricolare all’Archivio di Stato di ROMA.
Poi chiedi Notizie su Sepoltura ad Onorcaduti ed anche ad Albo d’Oro a Roma.
Vieni a vedere anche il sito http://www.unirr.it
Sai che puoi iscriverti alla Unirr,vi è una Sezione a Roma.
Altro non so.
Ci risentiamo.
Maurizio
grazie pensa che possa riuscire a fare rientrare le spoglie? MARCO MAFFEI
Chiedo gentilmente notizie riguardanti mio zio materno, Cuccu Giuseppe nato ad Alghero prov. Sassari l’11 maggio 1917. Aveva combattuto sul fronte greco-balcanico e successivamente inviato sul fronte del Don nel 53 Reggimento Fanteria. Era in procinto di sposarsi con la signora Lucia Linardi presso Biella, ma i documenti necessari arrivarono dopo il richiamo. Disperso nel fatto d’armi del 16 settembre 1942. Abbiamo una vecchia fotocopia del foglio matricolare n.897 in parte illeggibile, da cui risulta data di irreperibilita’ 21 nov. 1942. La dichiarazione di morte presunta e’ del 05 maggio 2000. Sono cresciuta nel suo ricordo e di lui possediamo solo due fotografie. Vi ringrazio del vostro operato e dell’utilissimo blog. Cordiali saluti. Piera
Allora Piera.
Vieni a vedere il sito http://www.unirr.it e trovi Notizie in Banca Dati però risulta Disperso in data 21 Agosto 1942 durante l’attacco dei Russi nel Settore del 53° Reggimento fanteria .
Apparteneva alla Divisione SFORZESCA.
Puoi richiedere una Copia del Foglio Matricolare all’Archivio di Stato di Sassari.
Ci risentiamo.
Maurizio
Vorrei sapere notizie su Zandegiacomo del bel Osvaldo disperso in Russia…grazie
Allora Roberto.
Vieni anche tu a vedere il sito http://www.unirr.it
Puoi chiedere Copia del Foglio Matricolare all’Archivio di Stato di Belluno visto che i Zandegiacomo erano nativi di Auronzo di Cadore se ricordo bene.
Ci risentiamo.
Maurizio
Buongiorno a tutti, cerco notizie su uno zio di mia moglie: Cuccu Virgilio di angelo( Allora), nato a Terralba il 29.7.1918, autiere presso il comando seconda batteria del 17°rgt fanteria divisione Sforzesca. La sua ultima lettera risale al settembre 1942 (P.M. 69). Dichiarato disperso il 20 dicembre 1942,a Kamenka, a seguito di combattimento.
Grazie per l’attenzione e i miei complimenti per l’opera meritoria
sto cercando notizie di AGOSTINO CAROLI NATO A reggio emilia
faceva parte del 52 regg art di Torino 352 batteria da 20 mm ca
Ho delle sue lettere fino al 30/10/1942 arrivata il 17/11/42 in italia
a quale battaglia partecipava?
Per Grazia. Allora. Risulta sì in elenco Agostino nato a Reggio Emilia il 06/08/1922 ed ultima data nota i 31/12/1942.Figura appartenente del 52° Reggimento Artiglieria però se tu hai qualche Cartolina Postale dove in spazio Mittente Agostino ha scritto come Reparto la 352^ Batteria C/a da 20 mm mi fido. Attualmente NON risulta in Elenco dei Prigionieri Morti nei Lager Russi.Bisognerebbe sapere se è andato in Russia nel 1941 oppure nel 1942.La Divisione TORINO di cui faceva parte partì dalla linea del Don verso il 16-17 Dicembre 1942 e si trovò accerchiata a combattere soprattutto ad ARBUSOW o ARBUZOVKA verso CERTKOVO raggiunta dai superstiti il 26 Dicembre 1942.Usciti da CERTKOVO il 16 Gennaio 1943.Altro non saprei dirti.Vieni a vedere il sito http://www.unirr.it e se non li hai puoi chiedere la Copia del Foglio Matricolare e del verbale di Irreperibilità.Ci risentiamo.Maurizio
ho letto ora della sua risposta e la ringrazio
Mio zio è partito per la Russia in agosto/Settembre 1942 .l?ultima lettera che ho trovato è datata 04/12/1942 che festeggiavano S:Barbara. Ho una busta
arrivata in Italia il 26/12/42 dove segnava come mittente 52 Reg.Art:Torino 352 bat 20 mm. Dove posso richiedere il foglio matricolare?
Grazie
wrnsp@tin.it
Allora.
Vieni a vedere il sito http://www.unirr.it (quello di Unione Nazionale Reduci di Russia ) che è GRATIS e dalla Home Page clicca su Guida alle Ricerche trovi come fare per richiedere i vari Documenti che ti interessano.
Comunque per la Copia del Foglio Matricolare devi fare richiesta , anche via mail , ad Archivio di Stato di Reggio Emilia mentre per Copia del Verbale di Irreperibilità chiedi ad Albo d’Oro a Roma (ma trovi tutto sul sito http://www.unirr.it su Guida alle Ricerche ).
Ciao Grazia .
Maurizio Comunello
Grazia
ho letto questo post solo ora ,dopo cinque anni.
Anche mio zio Domenico Colajanni ,disperso, faceva parte della 352^ batteria da 20mm agli ordini del tenente Gabriele Alfieri. Scrivimi alla mia mail giuliano.colajanni@gmail.com
Ciao
Buongiorno, innanzitutto faccio i miei complimenti per l’importante lavoro e la cortesia che vi contraddistingue.
Vi scrivo per chiedere se nei vostri archivi avete informazioni di Gabelli Renato nato a Solignano (PR) nel 30/09/1914 e deceduto probabilmente il 20/01/1943.
Vorrei riuscire, se possibile, a localizzare il luogo del decesso e/o di sepoltura.
Grazie.
Massimo
Allora.
Renato faceva parte della Divisione Alpina JULIA-3° (scritto III° Battaglione Misto Genio).Bisognerebbe sapere a quale Compagnia apparteneva .Se chiedi la Copia del Foglio matricolare dovrebbe essere scritto oppure se hai una Cartolina spedita dalla Russia in Spazio Mittente dovrebbe avere scritto questi dati.Ultima data nota è il 20/01/1943 che farebbe pensare a Battaglia di Novo Postojalowka.Vieni a vedere il sito http://www.unirr.it e trovi dove erano dislocati quelli della Julia.
Maurizio
Salve,
è stata trovata in vendita una piastrina a nome Gabelli Renato nato a solignano in Russia..
Allora.
Risulta in Elenco Caduti GABELLI Renato nato il 30/09/1914 a SOLIGNANO (PR) il suo Reparto era al Divisione Alpina JULIA – 3° Battaglione Misto Genio formato da 123^ Compagnia Artieri , 113^ Compagnia Genio Telefonisti,Telegrafisti, Marconisti . Ultima data nota il 20/01/1943 .Figura ancora come Disperso . Altro non so dirti .
Ciao Francesco.
Maurizio Comunello
Buonasera, mi sono imbattuto in questa bella pagina e pertanto provo a chiedervi aiuto nelle mie ricerche su Guido Flisi nato a Castellucchio (MN) il 16-03-1922 e disperso in Russia. La data di morte presunta è il 13-12-1942, nella zona della Crimea.
Al momento non ho altre informazioni, sono in attesa di risposte alle tante email inviate. Voi agente qualche informazione da darmi ?
Grazie,
Matteo
Allora.
Guido era con la Divisione fanteria TORINO-82° Reggimento.Bisognerebbe sapere a quale dei 3 Battaglioni apparteneva.Ultima data nota è il 13 Dicembre 1942 ma NON in Crimea,erano in linea sul Don impegnati in combattimenti. Procurati la Copia del Foglio Matricolare e la Copia del Verbale di Irreperibilità , vieni a vedere il sito http://www.unirr.it e leggi in spazio sulla destra dalla Home Page Guida alla ricerca di militari.
Ciao.
Maurizio
Grazie mille Maurizio!
Nicola
Buongiorno a tutti.
C’è una cosa che non riesco a capire nel ricostruire le vicissitudini di mio nonno, dapprima considerato disperso in Russia e poi, dal 2000, confermato come deceduto presso il campo 56 di Uciostoje.
Mio nonno, Rinaldo Battistutti classe 1912, prima di partire per il fronte era in forza alla 14a batteria del Conegliano, 3° artiglieria alpina della Julia. Sul foglio matricolare c’è però scritto che nella Campagna di Russia era inquadrato nell’8° Salmerie della Julia. Nell’elenco dei caduti/dispersi risulta però sempre come artigliere.
Il mio dubbio è: l’8° Salmerie era quindi composto da personale misto appartenente a vari reparti? Essendo un reparto della Julia, il ruolo era quello di dare supporto a tutta la divisione in modo generico e “a rotazione” sui vari reparti al fronte, oppure era suddiviso per aliquote/specializzazioni (es.: artiglieri delle salmerie rifornivano e davano supporto solo ed esclusivamente alle batterie, nel mio caso alla 14a, ecc.)…?
Ringrazio e saluto cordialmente,
Alberto
se avete trovato notizie ve ne sarei grata
FRANCESCHINI BRUNO, di Carmine (zio di mia mamma), classe 1920 agli atti risulta morto il 27 dicembre 1942 sepolto in luogo sconosciuto partito il 16 luglio 1942 per la russia e giunto in russia il 18 luglio 1942. Grazie mille. Roselli Rossella
Allora.
Bruno era della 6^ Compagnia Antincendi Genio ,un Reparto che dipendeva gerarchicamente direttamente dal Comando 8^Armata.Chiedi la Copia del Verbale di Irreperibilità ad Albo d’Oro a Roma (hanno come indirizzo quello di Onorcaduti) e chiedi di sapere la Località dove erano dislocati (la data farebbe pensare a CERTKOVO ma non sono sicuro ).
Vieni a vedere il sito http://www.unirr.it
Ciao Rossella.
Maurizio
Salve vorrei sapere se avete notizie di Pietro Peddio del IX btg mortai del comando deposito 79° reggimento fanteria Roma divisione Pasubio Matricola 7745 partito da Verona nel luglio del 1941 per la Russia e dato per disperso il 22-12-1942 , grazie
Salve, sto cercando mio Zio Filippo Volpe, X Battaglione Genio Ferrovieri, Sommatino (CT) 11/11/1920 morto 19/12/1942 Divisione Pasubio. Sul sito del ministero lo danno come disperso qualcuno può aiutarmi?
Chiedo cortesemente a Maurizio se è possibile sapere in che zona erano dislocati i granatieri di Sardegna il 17/12/1943.
Racconti di reduci ci hanno riportato i granatieri in procinto di abbandonare le proprie postazioni ed è nel disarmo di queste che, sembra abbia perso la vita il sergente Lorenzo Dazzi di Forte dei Marmi.
Grazie mille dell’aiuto che vorrà darmi
Rettifico, chiaramente era il 1942.
Allora.
Sui Granatieri di Sardegna in Russia,si potrebbero raccontare TANTE Storie…
Per rispondere alla domanda però dovresti dirmi a QUALE delle 3 Compagnie del XXXII° (32) Battaglione c/c (Controcarro) dei Granatieri di Sardegna apparteneva il Serg.DAZZI Lorenzo nato il 01/06/1912 a Forte dei Marmi (LU).Tra l’altro vi era anche un Altro Serg.DAZZI ,sempre dello stesso Reparto ma che poi abbiamo trovato essere morto in Campo di Prigionia 188 a TAMBOV però si chiamava Ameglio di Nome ed era nato a Poggibonsi (SI).
Vi era anche un ALTRO Reparto cioè la 121^Compagnia c/c dei Granatieri di Sardegna oltre al XXXII° Battaglione.
In attesa di sapere la Compagnia (se 1^-2^-3^CP) traggo dai Ricordi di CHI ERA LI’ ,così leggi anche tu …..” quella volta che, per avvicinare i Pezzi alle linee Russe, e mascherarli per non farsi vedere, i Granatieri “rubarono” o meglio presero le Coperte Bianche da un Ospedale da Campo,con cui avvolsero i cannoni da 47/32……!!! “.
Ed anche quell’altra Storia …..” quando ci addestrammo all’uso dei cannoni anticarro Russi ,preda bellica con cui poi sparammo contro i Carri Armati Russi e li lasciavamo avvicinare ANCHE TROPPO perché il colpo avesse qualche effetto…..!!!! “.
Vieni a vedere il sito http://www.unirr.it e magri vedi di Iscriverti alla Unirr,abbiamo una Sezione lì vicino in Toscana.
Ciao Nicola e fammi sapere QUALE Compagnia era quella di Lorenzo.
Maurizio
Grazie di cuore Maurizio, non conosco la compagnia ma vedrò di cercarla tra i documenti del tempo. Ti faccio sapere appena la trovo. Grazie ancora per le testimonianze che manifestano il valore di questi uomini. Mi hai commosso!
Grazie!
Cerco riferimento per il tenente Della Noce Virgilio 38 rgt.fnt data di morte presunta 22/12/1942 ufficialmente disperso.
Allora.
Risulta sì in Elenco Morti-Dispersi la Data però era 21/12/1942.Era della Divisione fanteria RAVENNA e potrebbe riferirsi,come data ultima,alla zona di CERTKOVO.Comunque bisognerebbe sapere se era nel Blocco Nord o nel Blocco Sud nella Ritirata dalla linea del Don. Però sarebbe meglio chiedere Copia del Verbale di Irreperibilità ad Albo d’Oro-Onorcaduti a Roma e Copia del Foglio Matricolare all’Archivio di Stato di Cremona anche per sapere a quale Battaglione e Compagnia apparteneva Virgilio e risalire a dove erano schierati durante i Combattimenti coi Russi.
Ci risentiamo e vieni a vedere il sito http://www.unirr.it dove trovi le Carte Topografiche della zona di schieramento della Ravenna all’Ansa di Werch-Mamon.
Ci risentiamo.
Ciao Enrico.
Maurizio.
Grazie di cuore controllo le ultime carte e farò sapere….Grazie grazie grazie
Enrico
Buongiorno, ho ricevuto il verbale di irreperibilità dello zio, dove c’è scritto che è scomparso in quella data 21/12/1942 presso il villaggio di Popovka dal ministero scrivono che circa 11000 resti sono stati rimpatriati e riposano nel sacrario militare di Udine, a suo avviso interrompono le ricerche e posso far togliere quella scritta (disperso) sulla tomba e mettere quella data? Un saluto Enrico Bombieri
Allora.
Ufficialmente risulta che è stato visto ultima volta in vita in quel giorno ed in quella località.Però potrebbe essere stato fatto Prigioniero e magari deceduto durante il trasporto verso i Lager russi al di là del Don.
Potresti far scrivere la data ultima ma se poi si trovassero magari fra qualche anno ulteriori Notizie ??
Popovka era lungo l’itinerario del Blocco Nord verso Certkovo vicino a Posdniakov se ricordo bene.
Ci risentiamo.Ciao Enrico.
Maurizio
Ok Sig Maurizio, per ora la ringrazio del suo tempo e della sua collaborazione
Un caro saluto Enrico
Sto cercando mio zio che ha combattuto nella divione Vicenza 277 reggimento. si chiamava Messuti Pasquale e veniva da un pesino della provincia di Matera (Valsinni) e tutto ciò che so è che è morto nel gennaio del 1943. Potete aiutarmi?
Allora.
Risulta sì in Elenco Morti e Dispersi MESSUTI Pasquale di Giuseppe nato il 09/08/1922 a VALSINNI (MT) del 277°Reggimento fanteria della Divisione VICENZA che fece i Combattimenti in ultimo periodo di Gennaio 1943 assieme al Corpo d’Armata Alpino.Ultima data ma è stata messa per tantissimi (quindi NON è certa) è quella del 31/01/1943 (la scrissero dopo uscita dalla sacca,quando fecero il primo appello dei superstiti.
Vieni a vedere prima il sito http://www.unirr.it e poi ,vai in alto ,su questa pagina,sulla Destra,dove scritto Blogroll, e clicca su scritta Divisione Vicenza,questo è un altro sito di parenti dei Morti e Dispersi della Divisione Fanteria VICENZA.
Poi richiedi la Copia del Foglio Matricolare di Pasquale all’Archivio di Stato di Matera e la Copia del Verbale di Irreperibilità ad Albo d’Oro-Onorcaduti a Roma.Bisognerebbe sapere anche a quale dei 3 Battaglioni del 277°RGT apparteneva Pasquale ed anche a quale Compagnia,per individuare la zona dove era schierato ed i Combattimenti sostenuti.Attualmente NON figura in Elenco dei Morti in Prigionia datoci dai Russi nel 1991.
Ci risentiamo quando hai ulteriori Notizie.
Ciao Maria.
Maurizio
Grazie davvero Maurizio, sei la prima persona che mi da qualche utile indizio. Purtroppo i miei nonni e mia madre sono morti quindi io mi sento in dovere di cercare mio zio per loro che non possono più farlo. Sicuramente seguirò le tue indicazioni. A presto
Maria
Ciao Maurizio, proprio oggi che è il compleanno di mio Pasquale ho ricevuto il verbale di irreperibilità dal ministero della difesa.. Purtroppo l’archivio di stato di Matera ancora non ha risposto. Come posso inviarti intanto
il verbale di irreperibilità?
Allora.
Eh Cara Maria , direi che certe cose NON capitano MAI “per caso” .
Secondo me hai ricevuto un “Regalo” chiamalo segnale dall’ altra parte della REALTA’ che premia il tuo Ricordo di Pasquale proprio in una data particolare ed importante.
Un ulteriore sostegno al fatto che esistono dei misteriosi “fili invisibili” che collegano tra loro le Persone e che vanno al di là della morte fisica e del tempo.
Puoi mandarmi la Copia del Verbale di Irreperibilità alla mia mail che è mcomunello@hotmail.it
Per l’Archivio di Stato di Matera e la Copia del Foglio Matricolare tieni presente che adesso ci sono le ferie ma vedrai che arriverà risposta anche da loro.
Aggiungerei che …..puoi essere contenta .
Ciao Maria ci risentiamo.
Maurizio
Per Maria.
Allora ho guardato il Verbale di Irreperibilità.
Risulta che il Reparto esatto di Pasquale ,come denominazione era Divisione Fanteria “VICENZA “-277° Reggimento- III° (3°) BATTAGLIONE- 10^ COMPAGNIA Fucilieri. Ufficio di Posta Militare N. 156 .
Era un Fante della Divisione Fanteria Vicenza che era stata mandata in Russia nel 1942 con compiti di Presidiare le Retrovie (figurava come Divisione di Occupazione) e dipendeva ad inizio dal Comando 8^Armata ma che poi fu trasferita al Corpo d’Armata Alpino e fu inviata in Prima Linea a Dicembre 1942 al posto delle Postazioni della Divisione Alpina JULIA ed in parte alla Difesa di ROSSOSCH.Quindi per sapere le vicende Belliche e dove era schierato Pasquale devi cercare nei Libri le Notizie riferite a questo Reparto.
Vai a vedere anche il sito internet sulla Divisione Vicenza ,trovi indirizzo dove cliccare ,in questa pagina ,in alto sulla Destra in Blogroll.
Ci risentiamo.
Ciao Maria.
Maurizio
Grazie Maurizio, seguirò i tuoi suggerimenti.
Maria
Mio zio Mario Di Odoardo di Roma, fratello di mio padre Antonio, fece la campagna di Russia inserito nella Divisione Torino. Tornò miracolosamente in Italia tra i pochissimi reduci. A distanza di anni, quando lui era ormai cinquantenne, un giorno, su mia insistenza, raccontò qualche episodio da lui vissuto. “Partenza da Roma, con le truppe facenti parte della Divisione motorizzata schierate su Viale Tiziano e con Mussolini che fece loro un discorso. Fu un discorso di incitamento ed al termine del discorso Mussolini che si stava intrattenendo con qualcuno sul palco, dopo pochi minuti tornò ai microfoni ed in modo informale, essendo la cerimonia ormai finita, dette un ultimo messaggio sorridendo alle truppe: ‘…e diamogli una lezione a sti straccioni..’. Subito dopo la truppa partì per il Nord su autobus requisiti alla allora Azienda Trasporti Municipale. Vecchi autobus che avevano dei sedili di legno e che posteriormente avevano una capiente piattaforma che, nel servizio cittadino, comunemente si riempiva di passeggeri alla fermata per poi sfilare davanti al bigliettaio e fare il biglietto. Bene questa piattaforma era piene di tutti gli zaini dei militari imbarcati. Viaggio verso Nord a ricongiungersi con le altre truppe della Divisione, provenienti da altre città. Viaggio lungo, perché gli autobus, con le strade e le salite di allora, si rompevano sempre e dovevano essere riparati.”
Arrivati in Russia, mi parlò della ritirata. Oltre mille chilometri a piedi tra freddo, gelo e privazioni. Faceva parte di un gruppo di retroguardia composto da tre persone, che per agevolare la ritirata si fermava ogni tanto a posizionare sulla neve una mitragliatrice Breda e ritardare la inesorabile avanzata russa. Erano in tre: lui porta arma tiratore, un secondo che sulle spalle portava il treppiede di appoggio (il più disagiato perché correndo sulla neve il treppiede si muoveva con gran disagio per chi lo portava) ed infine il porta munizioni. “Una volta”, mi raccontava, “ dopo una ennesima fermata di resistenza, mentre correvano per rientrare, lui, disperato, si gettò a terra nella neve dicendo basta… che non ce la faceva più, … che voleva morire lì sfinito…. Ed il compagno, distante 50-70 metri che lo incitava concitatamente a correre perché rischiava di essere preso…. Ma arrivò una granata che prese in pieno il suo compagno quasi disintegrandolo” – “Se non mi fossi fermato avrei fatto la sua stessa fine” mi disse. Poi mi parlò della Breda, che era un’ottima arma ma aveva un difetto. Si gelava e non partiva più. Per cui ogni volta che si fermavano dovevano accendere un fuoco e riscaldare l’arma. Era sufficiente poi che partissero un paio di colpi e l’arma non si arrestava più. Riuscì a prendere, ormai con un piede semicongelato, uno degli ultimi treni che venivano in Italia. Ma non trovò posto dentro il treno e dovette fare tutto il viaggio, insieme a molti altri, sul tetto del treno, tormentato dai pidocchi. Un treno a vapore. Ricordava il disagio di quando il treno entrava nelle gallerie, sia per il vapore intenso e nero, sia perché doveva stare sdraiato per non toccare il soffitto delle gallerie… Un inferno… e quando tornò, la moglie stentò molto a riconoscerlo….
Dimenticavo una cosa… in questa lunghissima ritirata, a piedi nella neve, ogni tanto si sentiva il grido di qualcuno che, (memore delle ultime parole di Mussolini alla truppa schierata in Viale Tizano) gridava stizzito: ” ..e diamogli una lezione a stì straccioni…”…
salve,
cerco informazione su mio zio Papa Alfio del 16/04/21, Castiglione di Sicilia è stato dichiarato disperso e faceva parte dell’81 reggimento. Dove posso trovare altra documentazione? se è stato fatto prigioniero? e bibliografia sulla sorte dell’81 reggimento? E se esistono eventuali gruppi di reduci in provincia di Catania o in Sicilia?
Cordialmente
Per Simone.
Vieni a vedere il sito http://www.unirr.it quello dei Reduci di Russia e trovi in parte destra di pagina iniziale un riquadro con scritta Guida alla ricerca di militari ,clicca sopra e trovi le informazioni necessarie.
Comunque faceva parte della Divisione Fanteria TORINO.In sezione Bibliografia del sito unirr trovi elenco di tutti i Libri scritti ed editi sulla Torino.
Attualmente come Unirr NON abbiamo una Sezione di Reduci di Russia in Sicilia.
Ci risentiamo.
Maurizio
Buonasera, ho letto la molta corrispondenza del vostro sito e sto cercando anch’io di ridare memoria allo zio Gusmen Cescon, alpino credo della tridentina,disperso in Russia, dicono dal 18.1.1943, nato a Vazzola il 12.1.1922, per la mia mamma che ne parla sempre anche se i suoi ricordi , purtroppo, oggi sono confusi.
Abbiamo una sua dolce lettera del 8 gennaio 1943 nel quale parla di stare bene ed avere cibo sufficiente…..anzi parla di dover andare a prendere della farina per fare un dolcetto….. e che il tempo era buono, anzi quasi un anticipo di Primavera!!! Parole credo dettate dalla esigenza di tranquillizzare la famiglia…che però mi stringono il cuore.
Da allora nessuna notizia.
Vorrei saperne di più anche se ho letto molto nelle relazioni e nei dispacci trasmessi durante quella tragica battaglia che si è conclusa con la ancor più tragica ritirata dal Don…
Allora.
Scusa il ritardo nella risposta.
CESCON Gusmen a noi risulta facente parte del 191° Autoreparto Autieri.
Chiedi la Copia del Foglio Matricolare ad Archivio di Stato di Treviso e poi la Copia del Verbale di Irreperibilità ad Albo d’Oro a Roma ,poi ulteriori Notizie ad Onorcaduti a Roma.
Ciao Maricla,vieni a vedere il sito http://www.unirr.it sappi che abbiamo una Sezione Unirr in zona Treviso,se vuoi Iscriverti sei benvenuta.
Maurizio
Buongiorno, cerco Angelo Pii di San Quirico D’Orcia (SI), portaordini brigata Julia Fronte del Don. Disperso. Encomio ricevuto. Non abbiamo mai avuto due notizie. Fratello di mia suocera. Ringrazio sin d’ora chi può darci notizie. Grazie. Maria Antonia Lazzeretti.
Allora.
Dati esatti Anagrafici sono PII Angiolo di Bonaventura nato a San Quirico d’Orcia (SI) il 25/03/1916 però ci risulta facente parte del 6° Battaglione Movimento Stradale ,un Reparto che dipendeva dalla INTENDENZA 8^Armata e non della Divisione Alpina Julia.
Vieni a vedere il sito http://www.unirr.it e trovi come richiedere la Copia del foglio Matricolare all’Archivio di Stato di Siena e la Copia del verbale di Irreperibilità ad Albo d’Oro a Roma.
Data ultima nota è il 16 Dicembre 1942 ma la Località come Disperso NON è nota.
Chiedi ulteriori Notizie ad Onorcaduti dopo aver avuto i 2 Documenti che ho elencato sopra.
Abbiamo una Sezione Unirr anche in Toscana se vorrai iscriverti.
Un Caro saluto a te .
Maurizio
Buongiorno Maria Antonia, sono Claudio Cerretani di Siena, nipote di Nello un fratello di Nazzarena. Probabilmente siamo parenti.
Sono capitato su questa pagina cercando notizie di Angelo Pii di cui ho trovato una foto nella raccolta di famiglia.
Può contattarmi per email
claucer57 at gmail.com
A risentirci
Claudio
Gradisco notifica email
Salve, cerco notizie di Lai Beniamino figlio di Priamo Antonio e di Murgia Lucrezia nato a Perdasdefogu il 07.08.1914 e morto presumibilmente il giorno 23.01.1943 in Russia. Ringrazio per il vostro grande impegno.
Cordiali saluti Salvatore Mura
Allora.
Dati Anagrafici esatti .
Beniamino era un Caporale Maggiore e faceva parte della Divisione Alpina JULIA – 303^ Sezione Sanità Alpina – Ufficiali di questa Sezione erano il Capitano ORTOLANI , il Capitano BOCCABELLA Massimo , il Ten. FRANCINI Guglielmo , il Ten . ROGNONI , il Ten. Cappellano GIANNONE Mario ed il Ten. Cappellano MURATORI Giuseppe .
Ultima data nota è il 23 Gennaio 1943 .
Vieni a vedere il sito www. unirr.it e richiedi la Copia del Foglio Matricolare ad Archivio di Stato di Nuoro e la Copia del Verbale di Irreperibilità ad Albo d’Oro a Roma e ulteriori Notizie se le hanno, ad Onorcaduti a Roma.
Un Caro saluto.
Maurizio
Innanzitutto Grazie Maurizio. Sto completando una ricerca dei caduti o dispersi del mio comune di Perdasdefogu-Sardegna, così chiedo cortesemente la tua collaborazione. Questi i dati: 1) Mameli Giuseppe di Tomaso nato il 29.09.1919 corpo 30 RGPTdi C. d’armi art. deceduto 27.02.1943; 2) Lai Vittorio nato a Perdasdefogu il 16.04.1916 deceduto nel 1945 a Cassano D’adda; 3) Monni Efisio nato a Perdasdefogu 08.05.1920 a Perdasdefogu; 4) Lai Luigi nato il 22.08.1921 a Perdasdefogu; Monni Vittorio nato a Perdasdefogu. Un caloroso saluto Salvatore Mura
Allora.
Risulta MAMELI Giuseppe dati esatti e risulta NON Disperso ma Morto in Campo Prigionia N. 81 KRINOVOJE il 27 Febbraio 1943.Scrivi ai Memoriali Russi a Mosca e chiedi la Copia del Fascicolo di Prigionia.
LAI Vittorio era Sergente dell’Aeronautica della RSI,altri dati esatti ,Morto il 23 Aprile 1945 sepolto al Cimitero di Cassano d’Adda .
Altri Nominativi mi risultano SCONOSCIUTI,chiedi ad Onorcaduti a Roma e ad Archivio Comunale o Anagrafe del Comune di Perdasdefogu ,controlla Liste di Leva .
Ci risentiamo.
Ciao Salvatore.
Maurizio
Cerco notizie di Giuseppe Morganti nato il 15.01.1915, mio nonno, partito per la russia e dal 1943 non scrisse più alcuna lettera a mia nonna. Era un alpino della zona di Barga (Lucca), venne dichiarato disperso alla fine della guerra.Grazie
Allora.
Risulta sì in elenco caduti MORGANTI Giuseppe nato però il 31/01/1915 a BARGA (Lucca) era con la Divisione Alpina CUNEENSE – 2° Reggimento alpini però non so il Battaglione.
Vieni a vedere il sito http://www.unirr.it e trovi come richiedere la Copia del Foglio Matricolare,la Copia del Verbale di Irreperibilità ed altre Notizie.
Ci risentiamo.
Ciao Lara.
Maurizio
Grazie mille in effetti avevo sbagliato a indicarvi la data di nascita ed è esatta quella da voi indicata. Mi informerò nel sito che mi ha indicato per ottenere maggiori informazioni! grazie mille
Cerco notizie di forasassi alberto disperso in Russia a certkovo 52°divisione 28°reggimento fanteria Torino fascicoli danno due date di disperso16/12/1942 l’altra 17/12/1943 mio zio era nato il 27/08/1915 .vorrei sapere se qualcuno sa qualcosa
Allora.
risulta sì in elenco Caduti però apparteneva ad 82° Reggimento (RGT.) fanteria( e NON 28° RGT. ) della Divisione TORINO ultima data nota quella del 17 /01/1943 che farebbe pensare fosse con quelli usciti l’ultimo giorno da CERTKOVO .Potresti chiedere Notizie ad Onorcaduti ed all’Albo d’Oro a Roma .Per la Copia del Foglio Matricolare puoi chiedere ad Archivio di Stato della Provincia di Nascita di Alberto.
Un saluto.
Ciao Gioia.
Maurizio Comunello