Mosca, 14 febbraio 1992: con il generale Benito Gavazza davanti agli archivi russi
Arriva a Mosca il generale Benito Gavazza, presidente dell’Onorcaduti, il commissariato del Ministero della Difesa italiano che si occupa della ricerca dei nostri soldati morti in guerra. Ha un incontro con le autorità militari russe per definire gli accordi tecnici sulla riesumazione delle salme. Lo aspettiamo nella sala vip dell’aeroporto. Il generale, faccia aperta, simpatica e grinta da alpino, arriva come un ospite di grande riguardo. Ad attenderlo ci sono Alexander Bistrizky e Andrei Kascirin, conosciuti il giorno prima al Ministero della Difesa russo. Il generale Gavazza arriva con Guido Caleppio. Settantacinque anni portati benissimo, gli occhi azzurri e vivi, Caleppio è bresciano, di nobile casata. Bersagliere della Celere di stanza sul Don fu ferito nei dintorni di Meskov e catturato alla vigilia di Natale del ’42. Rimase prigioniero in Russia per tre anni passando dal lager di Tambov, fino a quello di Pakta-Aral, in Kazakhstan, a coltivare cotone. Dopo la guerra diventò capostazione, ma quello di ritrovare i suoi commilitoni è sempre stato un chiodo fisso, quasi un’ossessione. Così, all’inizio degli anni ’70, è ritornato in Russia da… turista. Con la macchina fotografica a tracolla, per settantasei volte in ventidue anni, ha girato in lungo e in largo il fronte del Don e ha ripercorso il cammino dell’Armir in ritirata, alla ricerca dei cimiteri spariti. segue
(dal libro “Armir, sulle tracce di un esercito perduto” di Pino Scaccia – ed. Nuova Eri)
…E’ SEMPRE MERAVIGLIOSO RILEGGERE QUESTE RIGHE….. GRAZIE PINO.
Anche per me. Ricordare Gavazza, Caleppio…
forse non ho capito bene,ma Caleppio NON può avere 75 anni.Per quanto ben portati NON PUO’ essere stato sul Don.
Se leggi bene il pezzo risale al 1992 quindi 20 anni fa…
scusatemi,pensavo che la foto ed il pezzo si riferissero all’apertura degli archivi.Guardando meglio ho visto che in realtà si tratta del 1992
Gli archivi sono stati aperti solo a quel tempo.
sarei interessata all’acquisto del libro…di recente ho trovato delle lettere di mio nonno disperso in russia l’ultima datata 6 gennaio 1943 non indica il luogo